L’universo di NCIS ha affascinato milioni di telespettatori in tutto il mondo, e la recente serie prequel, “NCIS: Origins”, si propone di esplorare le origini di uno dei personaggi più iconici, Leroy Jethro Gibbs. Ambientata negli anni ’90, la serie si concentra su un giovane Gibbs alle prese con i suoi primi anni come agente del Naval Investigative Service. Ma cosa rende davvero questa nuova serie degna di nota? E come si distingue dalla serie originale?
LA STORIA DI GIBBS E L’IMPORTANZA DI MIKE FRANKS
“NCIS: Origins” non è solo un racconto delle avventure giovanili di Gibbs; offre anche un approfondimento sul complesso legame tra lui e Mike Franks. Mentre Gibbs deve affrontare il doloroso passato della perdita della moglie e della figlia, Franks emerge come un personaggio chiave che aggiunge profondità alla trama. La sua presenza rende la narrazione più dinamica e coinvolgente.
La serie inizia con un caso di omicidio che segna il debutto di Gibbs nel team. Questo approccio getta subito un’ombra drammatica, diversificandosi dal tono più leggero degli altri spin-off di NCIS. Mentre il personaggio di Gibbs è tradizionalmente rappresentato come serio e riservato, Franks porta una vivacità emotiva che arricchisce la storia.
IL CONTRASTO TRA GIBBS E FRANKS
Un aspetto che salta all’occhio nella serie è la differenza di personalità tra Gibbs e Franks. Se il primo tende a essere stoico e controllato, Franks è spesso espressivo e sarcastico. Questa contrapposizione non solo crea tensione narrativa, ma fornisce anche momenti di umorismo e relazioni più complesse, rendendo Franks un personaggio irresistibile per gli spettatori.
Le emozioni di Franks, che oscillano tra collera e ironia, lo rendono un alleato interessante per Gibbs, specialmente nei momenti di crisi. La sua abilità di ridere anche nei momenti difficili lo distingue e lo rende memorabile. Al contrario, Gibbs sembra a volte troppo statico e meno interessante, il che potrebbe deludere i fan più appassionati della serie originale.
NARRATIVA E COLPI DI SCENA
Una delle scelte narrative più audaci di “NCIS: Origins” è stata quella di rivelare che Gibbs aveva già vendicato la morte della sua famiglia prima dell’inizio della serie. Questo colpo di scena, pur essendo inaspettato, ha lasciato molti spettatori interrogativi sulla direzione della trama principale di Gibbs. Mentre l’arco narrativo di Gibbs si concentra attualmente sull’operazione Sundown, non è chiaro come questo si collegherà alla sua vita personale in modo significativo.
Al contrario, la storia di Franks si sviluppa in modo più avvincente, mantenendo alta la tensione grazie alla sua ricerca di giustizia. Le interazioni tra Franks e il suo entourage, così come le sue relazioni personali, promettono di offrire un maggior numero di spunti narrativi.
LA RICEZIONE DEL PUBBLICO E LE ASPETTATIVE FUTURE
Nonostante le differenze nelle performance degli attori, il pubblico ha accolto “NCIS: Origins” con entusiasmo. Tuttavia, c’è stata una certa delusione riguardo alla rappresentazione di Gibbs, interpretato da Austin Stowell, che non è riuscito a catturare completamente l’essenza del personaggio originale, creato da Mark Harmon. I fan hanno espresso la loro speranza di vedere il ritorno di Harmon in qualche forma, per ripristinare il legame emotivo con il personaggio.
D’altro canto, la performance di Kyle Schmid nei panni di Mike Franks è stata ben accolta, poiché riesce a rendere omaggio al personaggio originale pur apportando nuove sfumature. Questa freschezza ha reso Franks un punto di riferimento per il successo della serie.
CONCLUSIONE SULL’EVOLUZIONE DI NCIS
“NCIS: Origins” offre una nuova prospettiva sui personaggi amati e sulla loro evoluzione. Sebbene la serie possa avere dei punti deboli, in particolare riguardo alla caratterizzazione di Gibbs, l’approfondimento di Franks e la narrativa più grintosa aggiungono una dimensione interessante al franchise. Con il progredire della trama, i fan possono aspettarsi ulteriori sviluppi intriganti e colpi di scena che potrebbero rivelare ulteriori segreti e misteri del passato di Gibbs e Franks.
