Sanremo delude, Mediaset pronta a cambiare rotta con l’intervento di Gerry Scotti

Il Festival di Sanremo 2026 si appresta a vivere una stagione controversa, con l’assenza di artisti di alto profilo che ha sollevato un’ondata di critiche. Il pubblico non sembra convinto dalla selezione dei partecipanti, e Mediaset potrebbe capitalizzare questa situazione.

Un Festival sotto la lente di ingrandimento

L’attesa per il Festival di Sanremo è sempre alta, ma quest’anno le reazioni sono state piuttosto deludenti. La lista dei cantanti, presentata ufficialmente, ha messo in evidenza una predominanza di rapper emergenti e una mancanza di nomi storici che solitamente attirano l’attenzione del pubblico. Chiariato il malcontento generale sui social, Carlo Conti, il direttore artistico, sta cercando di difendere le sue scelte, ma l’assenza di artisti di spicco come Ghali ed Elodie ha fatto sì che molti considerassero la lineup piuttosto squilibrata. Con oltre 300 brani valutati, la scelta di un cast giovane e orientato maggiormente verso la scena urban ha sollevato più di qualche dubbio.

Le polemiche si intensificano e i telespettatori esprimono inquietudine riguardo a un Festival che rischia di apparire privo di identità e atractivo. Le aspettative per la rassegna canora sono elevate, e l’assenza di eccellenze artistiche rende la situazione ancora più delicata. Il rischio è quello di un evento percepito come poco competitivo e qualitativamente altalenante, suscitando così interrogativi sulla capacità dell’Ariston di regalare momenti memorabili.

Strategie alternative di Mediaset

A fronte delle critiche al Festival, Pier Silvio Berlusconi starebbe studiando un’azione alternativa da parte di Mediaset. L’idea sarebbe quella di non fermare il proprio palinsesto durante la settimana sanremese, trasformando una potenziale debolezza di Rai in un’opportunità. La strategia mira a mantenere alte le percentuali di ascolto su Canale 5, proponendo un’offerta variegata e coinvolgente mentre il Festival occupa gli schermi.

Mantenere alta l’attenzione durante i cinque giorni del Festival rappresenterebbe infatti un’ottima opportunità per guadagnare share in un periodo tradizionalmente dominato da Rai. I programmi di punta già consolidati come “La Ruota della Fortuna” con Gerry Scotti, così come le soap turche, sarebbero confermati. A ciò si aggiungerebbero titoli di successo come “C’è Posta per Te” e l’offerta informativa di Rete 4, senza contare il ritorno di Italia 1 con “Le Iene”.

Una contromossa simile ha già dato frutti in passato, quando Mediaset non interruppe la propria programmazione durante il Festival, ottenendo risultati sorprendenti in termini di audience. Se il pubblico decidesse di cercare alternative a un Sanremo ritenuto poco entusiasmante, la rete potrebbe trarne vantaggio, conquistando un pubblico tradizionalmente legato alla kermesse musicale.

Un’opportunità per il cambiamento televisivo

Mediaset è ora in una posizione strategica per intervenire, osservando gli sviluppi del Festival e pronti a sfruttare ogni possibile affluenza di telespettatori in cerca di alternative. Ogni punto di ascolto guadagnato potrebbe avere ripercussioni significative non solo sull’immagine del Festival ma anche sulle strategie future da parte della Rai.

Pier Silvio Berlusconi e il suo team stanno attenti ai segnali del pubblico e della critica. Se il Festival 2026 dovesse rivelarsi un evento meno avvincente del previsto, Canale 5 potrebbe ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama televisivo italiano. Così, ciò che si prevedeva fosse un evento intoccabile potrebbe trasformarsi in un campo di battaglia ideale per un ribaltone nelle dinamiche televisive, modificando le abitudini di visione degli italiani.

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