Nuove indagini a Garlasco: il DNA di Sempio e l’Estathè di Stasi al centro del caso Poggi

Nella puntata di venerdì 12 dicembre 2025 di Quarto Grado, il focus è stato ancora una volta sul caso di Chiara Poggi, con particolare attenzione a nuove rivelazioni riguardo Andrea Sempio. Il dibattito si è concentrato sui dubbi che circondano l’ex fidanzato di Chiara, attualmente in carcere, e sulle implicazioni delle analisi del DNA.

Fatti recenti sul delitto di Garlasco

Il programma ha aperto la discussione citando le perizie effettuate sulla scena del delitto, focalizzandosi sulla difesa di Andrea Sempio. I legali stanno cercando di dimostrare che eventuali tracce di DNA trovate potrebbero derivare da contatti indiretti, concludendo che il DNA parziale riscontrato non può essere attribuito in modo definitivo a una singola persona. La perita Denise Albani ha evidenziato che i risultati delle analisi mostrano una compatibilità con la linea paterna di Sempio, ma si tratta di dati misti e non definitivi.

La questione della contaminazione delle prove è centrale nel dibattito. I legali di Sempio hanno individuato oltre trenta possibili punti di contaminazione, suggerendo che i campioni raccolti potrebbero non essere affidabili. Questo ha generato un acceso confronto tra esperti e avvocati in studio.

Le posizioni degli esperti

A Quarto Grado, l’avvocato Taccia ha discusso le divergenze tra la posizione di Gallo, che sostiene l’associazione del DNA a Sempio, e quella di Portera, ex membro dei RIS, che la mette in dubbio. La dialettica in studio è stata intensa, con attribuzioni di responsabilità per le letture delle perizie che hanno portato a interpretazioni contrastanti.

Abbate, noto per le sue opinioni forti, ha sottolineato l’importanza di analizzare tutti gli aspetti, inclusa la presenza di Alberto Stasi, al momento dell’omicidio. Ricordando che la scarsa presenza di DNA di Stasi sulla scena è un elemento chiave, ha messo in discussione le attuali indagini e i processi in corso nei confronti di Sempio.

Nuove scoperte dal passato

Durante la puntata, è emerso che ilDNA di Alberto Stasi è stato ritrovato solo su un oggetto minore, mentre ci sono stati riferimenti a conversazioni avvenute dopo l’omicidio che potrebbero gettare nuova luce sull’intera situazione. Le analisi recenti hanno sollevato interrogativi sulla possibilità che alcune prove siano state trascurate o non analizzate adeguatamente da parte delle autorità.

Si è inoltre parlato delle testimonianze di Stasi durante le indagini iniziali, in cui non si faceva riferimento all’Estathé trovato nella spazzatura. Si è ipotizzato, sulla base delle evidenze disponibili, che il materiale fosse stato erroneamente considerato non rilevante.

Il ruolo della famiglia Poggi nelle indagini

Il consulente Dario Redaelli ha chiarito che la famiglia Poggi continua a seguire con interesse le indagini, senza appoggiare definitivamente Andrea Sempio. Ha confermato che gli oggetti legati a Chiara sono rimasti custoditi e che la famiglia è aperta a qualsiasi scoperta che possa cambiare le dinamichedel caso.

In studio, il conduttore Gianluigi Nuzzi ha fatto notare come le nuove informazioni potrebbero alimentare ulteriori discussioni e ripercussioni legali, dato il clima teso che circonda l’intero processo. Non mancano, quindi, le speculazioni sulla direzione futura delle indagini e sulle potenziali incertezze relative alla condanna di Stasi.

Il dibattito tra avvocati, esperti e membri della famiglia Poggi si mantiene vivo e complesso, con l’obiettivo comune di fare chiarezza sul caso di Chiara Poggi, che continua a suscitare interrogativi a distanza di anni dall’accaduto.

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