Mariana Rodriguez, nota per il suo ruolo nel film “Buen Camino”, è al centro dell’attenzione mediatica non solo per la sua carriera cinematografica ma anche per la sua vita personale. La giovane attrice, fidanzata con Checco Zalone, racconta la sua storia di crescita e le sfide affrontate nel corso degli anni, dai tempi difficili in Venezuela fino alla sua affermazione in Italia.
Il successo di Buen Camino e l’evoluzione di Mariana
Nel recente film “Buen Camino”, Mariana Rodriguez interpreta una giovane donna astuta che bilancia il proprio desiderio di successo con l’esuberanza del suo partner, Checco Zalone. Il film ha ottenuto risultati straordinari al botteghino, grazie anche alla chimica tra i due protagonisti. Mariana descrive il suo personaggio come una ragazza che, pur vivendo una relazione complicata, trae profitto dalla situazione. Le sue parole rivelano l’intreccio di ambizioni presenti nella narrazione: “Ognuno di noi due approfitta della situazione e vuole qualcosa, lui la gnocca, io la ricchezza.” Questo mondo sullo schermo riflette esperienze e dinamiche della vita reale, creando connessioni emotive con il pubblico.
In un’intervista recente, ha rivelato che alcune scene le hanno evocato emozioni forti. “Mio padre ha avuto altri quattro figli con donne diverse, non so se ridere o piangere,” ha dichiarato. Questa frase racchiude la complessità dei suoi sentimenti, amplificati da un momento particolarmente toccante nel film quando Checco dice alla figlia: “Non mi hai mai chiamata papà.” La risposta emotiva di Mariana è stata profonda, portandola a piangere per la realizzazione delle proprie esperienze familiari, una testimonianza della loro influenza sulla sua vita e carriera.
Le cicatrici del passato: un’infanzia difficile
Mariana cresce a Caracas, un luogo spesso caratterizzato dalla violenza e dalla povertà. Ricorda quegli anni pieni di difficoltà e privazioni, dove contare i centesimi per prendere l’autobus era una routine quotidiana. Suo padre, poliziotto, ha subito gravi ferite in un attacco, rendendo ancora più complicata la loro situazione familiare. La madre di Mariana, combattendo per il sostentamento, lavorava in ambienti difficili, mentre la violenza e il crimine erano all’ordine del giorno nella loro comunità. La perdita di un cugino in un regolamento di conti ha segnato ulteriormente la sua infanzia, facendole comprendere la durezza della vita in un contesto urbano difficile.
Mariana riflette su questi momenti bui dicendo: “Non mi è mai capitato qualcosa di brutto ma i vicini di casa li conosci.” Anche se ha vissuto esperienze traumatiche, i ricordi sembrano farsi eco di una realtà complessa. Sua madre l’ha messa a confronto con la miseria attraverso le storie di altre famiglie, ampliando la sua comprensione del mondo. La nascita tardiva di sua madre, a 42 anni, fuori dal matrimonio, aggiunge ulteriori sfumature alla sua esistenza e alla sua visione della vita.
Un nuovo inizio in Italia: sogni e sfide
Dopo aver parlato di politica in Venezuela e di un regime repressivo, Mariana ha affrontato conseguenze drastiche, tra cui la revoca del passaporto per quattro anni, accusata di essere una “traditrice della patria”. A 18 anni, ha deciso di trasferirsi in Italia, ma non senza prima risparmiare i soldi per il biglietto vendendo prodotti e facendo la commessa. Arrivata in Europa, ha dovuto affrontare l’incertezza di dover superare gli ostacoli burocratici. La detenzione all’aeroporto di Madrid, dovuta alla mancanza di fondi sufficienti, ha rappresentato una fase drammatica. “Mi hanno fatto sentire come la figlia di Pablo Escobar. Ero disperata,” ricorda, evidenziando la frustrazione e l’ansia che ha vissuto in quel periodo.
Una volta giunta in Italia, la fortuna le ha sorriso e ha avviato una carriera nel mondo della moda e dello spettacolo, intraprendendo collaborazioni significative, tra cui un film con Gigi Proietti. Ha partecipato anche a reality show, dove ha affrontato situazioni complesse, come il rapporto conflittuale con Valeria Marini nel Grande Fratello: “Mi nominava ogni settimana, preferivo essere bullizzata che parlare.” È anche madre di un bambino, a cui dedica gran parte del suo tempo, cercando di costruire un ambiente sereno nonostante le complicazioni del suo rapporto con il padre, Gianmaria, ponendo sempre in primo piano il benessere del piccolo.
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