Il cinema e la crisi: problematiche attuali e il limite di Checco Zalone nel panorama attuale

La situazione del cinema italiano nel 2025

Il panorama del cinema italiano ha vissuto un periodo complicato, con il box office che non riesce a risollevarsi nonostante una produzione considerata più solida. Durante le Giornate Professionali di Sorrento, tutti i presenti hanno concordato sul fatto che l’anno in corso è stato complesso e ha portato con sé nuove sfide per l’industria cinematografica.

Da dicembre 2024 a dicembre 2025, l’atmosfera alle Giornate Professionali di Sorrento è cambiata drasticamente. Mentre negli anni precedenti si percepiva un certo ottimismo, quest’anno la narrativa è stata dominata da sentimenti di insoddisfazione. Sebbene titoli come ZOOTROPOLIS 2 abbiano iniziato bene e successi come AVATAR: FUOCO E CENERE e BUEN CAMINO siano stati registrati, è fondamentale considerare la situazione generale del settore piuttosto che soffermarsi solamente sui singoli successi. Le preoccupazioni espresse dai professionisti del campo riflettono la necessità di affrontare questioni sistemiche che affliggono il mercato.

Un cambio di tono tra ottimismo e pessimismo

Il passaggio dall’ottimismo al pessimismo è stato repentino, ma potrebbe rivelarsi costruttivo. Ciò che emerge è un riconoscimento delle problematiche attuali, che rappresenta un passo importante verso la loro risoluzione. Mario Lorini, presidente dell’ANEC, ha sottolineato che questo anno particolare richiedeva una valutazione onesta e condivisa. Ha descritto l’andamento del mercato come caratterizzato da luci e ombre, con un primo trimestre promettente seguito da un’estate incerta e un autunno stagnante.

Luigi Lo Nigro, dell’Unione Editori e Distributori ANICA, ha confermato le delusioni del 2025, che non ha rispettato le aspettative di ripresa dell’industria cinematografica. Nonostante ciò, il segmento italiano ha mostrato segnali positivi, evidenziando un buon numero di titoli che hanno avuto successo. Tuttavia, è emersa una crisi generalizzata nel settore americano, che sta influenzando negativamente anche il mercato europeo.

Le sfide politiche e i fondi bloccati

Il 2025 è stato definito turbolento da Piera Detassis, rappresentante dell’Accademia del Cinema Italiano-Premi David Donatello. Ha messo in evidenza le difficoltà politiche e ministeriali che hanno impattato sull’impiego dei fondi, segnalando problematiche specifiche relative al tax credit. La situazione di stallo ha messo in evidenza un malessere diffuso, che ha trovato espressione durante l’evento. Pur essendo soddisfatta che il David diventi un luogo di discussione, ha criticato la narrazione corrente che tende a semplificare il finanziamento del cinema italiano come dipendente esclusivamente dalle tasse.

Detassis ha avvertito della necessità di rivedere alcuni aspetti cruciali del settore, in particolare per quanto riguarda il numero di produzioni distribuite. Ha indicato che è fondamentale mantenere un equilibrio tra il contenuto offerto e l’interesse del pubblico, suggerendo una razionalizzazione del numero di film lanciati. Ha sottolineato che il successo di un film deve riflettere una connessione con la realtà, un elemento che aiuta a generare discussioni e interesse nei contesti sociali.

Il futuro del cinema italiano: speranze e cambiamenti

Le aspettative per il futuro includono la possibilità di un cambiamento radicale per il 2026. Lonigro ha esaltato la forza della produzione italiana, evidenziando come abbia superato i numeri pre-pandemici, con una quota di mercato che si avvicina al 30%. Tuttavia, c’è attesa per il grande ritorno del cinema americano, la cui crisi interna sta influenzando anche le dinamiche europee. Operazioni recenti nel settore, tra cui acquisizioni e scioperi, hanno ulteriormente complicato la situazione, rendendo difficile il recupero completo post-pandemia.

Un punto cruciale per il settore rimane quello delle finestre di distribuzione. Lonigro ha ribadito l’importanza di preservare la tradizionale esperienza cinematografica, che stimola il desiderio del pubblico di recarsi nelle sale. In Italia, la legge prevede una finestra di 105 giorni, una strategia che ha coinciso con la rinascita del settore. Paralleli con la situazione francese evidenziano che il rispetto delle finestre di distribuzione contribuisce a una maggiore stabilità del mercato.

Innovazione nella comunicazione e nelle strategie di distribuzione

La questione della comunicazione con il pubblico è centrale, poiché si osserva un cambiamento generazionale nei gusti e nelle abitudini di consumo. Mentre il pubblico adulto fatica a tornare in sala, i giovani mostrano una maggiore curiosità. Lorini ha suggerito che sia fondamentale affinare le strategie comunicative per attrarre il pubblico. Iniziative come “Cinema Revolution” hanno dimostrato di suscitare interesse, sostenendo l’importanza di trovare nuove modalità di promozione e coinvolgimento.

Infine, si sta considerando l’adozione di approcci innovativi alle strategie distributive. Alcuni suggerimenti includono la valorizzazione di eventi speciali in occasione di festival importanti, come l’apertura della Mostra del Cinema di Venezia. Creare attesa attraverso momenti chiave potrebbe facilitare un ritorno in sala più significativo. Tutte queste azioni mirano a restituire al cinema italiano un posto d’onore nell’immaginario collettivo e nel mercato globale.

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