La recente rielaborazione del celebre brano “Rumore” di Raffaella Carrà da parte di Mark Ronson segna solo l’ultima di una serie di iniziative analoghe nel panorama musicale. Questo fenomeno non è un fatto isolato, e merita un attento approfondimento alla luce delle dinamiche attuali della musica pop.
Il remix di una leggenda: Rumore e le sue nuove versioni
Riprendere una canzone iconica come “Rumore”, pubblicata tra il 1974 e il 1975, rappresenta un tentativo audace di rinnovare la proposta musicale per le nuove generazioni. I noti DJ Mark Ronson, Marlon Hoffstadt e Andrew Wyatt hanno recentemente dato nuova vita al brano, includendolo nella colonna sonora del film “Jay Kelly”, diretto da Noah Baumbach e disponibile su Netflix a partire dal dicembre 2025. In una scena memorabile, interpretata da George Clooney, il brano risuona con tutta la sua forza, riportando alla mente la potenza di questo classico.
Tuttavia, la reazione dell’arrangiatore originario, Shel Shapiro, è stata di forte critica verso questa rivisitazione, sottolineando che non ha esaminato i diversi remix realizzati nel corso degli anni. “Rumore” ha già subito altre trasformazioni nel passato. Negli anni ’90 è stata rielaborata in una versione dance, mentre nel nuovo millennio Carrà ha reinterpretato il brano in chiave pop-rock. Nel 2010, uscì “Rumore The Remixes”, un EP che proponeva quattro nuove versioni, sebbene senza raggiungere il successo ottenuto nel ’74.
La carriera di Raffaella Carrà è stata caratterizzata da un continuo interesse per il remixing delle sue hit, incluso il brano “A far l’amore comincia tu”, che ha ritrovato nuova vita grazie a Bob Sinclair. Quest’ultimo ha semplificato il titolo in “Far l’amore”, contribuendo a una rinascita di popolarità del pezzo, che ha ben presto scalato le classifiche.
Il potere delle rielaborazioni nel mondo musicale
Negli ultimi tempi, il fenomeno dei remix ha acquisito una dimensione irresistibile, catapultando brani storici nelle classifiche contemporanee. Sebbene non tutti i tentativi riescano, alcuni remix hanno guadagnato una considerevole attenzione. La collaborazione tra Carrà e Sinclair con “Far l’amore” ha infatti raggiunto il sesto posto nella classifica dei singoli più venduti, ed è stata successivamente utilizzata in vari contesti commerciali e cinematografici, tra cui il film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.
Il presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), Enzo Mazza, ha commentato che la produzione di remix offre l’opportunità di riaccendere l’interesse per canzoni classiche, spesso poco conosciute dai più giovani. Tali iniziative non solo rendono omaggio ai pezzi iconici, ma incentivano anche un dialogo tra generazioni musicali diverse. Tuttavia, è importante notare come non tutte le rielaborazioni ottengano gli stessi risultati. Il tentativo di rifare “Forte forte forte” nel 2015 da parte della stessa Carrà e Sinclair non ha replicato il successo di “Far l’amore”.
Un esempio interessante della risonanza di questi remix è il brano “Pedro”, la cui versione moderna, firmata da Jaxomy e Agatino Romero, ha ottenuto un disco d’oro oltre a un lungo soggiorno nelle classifiche.
Nuove tendenze e prospettive future nella musica italiana
Il 2023 ha visto emergere altri remix significativi, come quello di “Ancora Ancora Ancora” di Mina, prodotto da Mark Ronson e originariamente presentato durante una sfilata di Gucci. Un altro esempio è la rielaborazione di “Sant’Allegria” di Ornella Vanoni, che ha conquistato la viralità su piattaforme come TikTok, dimostrando come questi brani possano adattarsi ai tempi moderni e attrarre un pubblico più giovane.
Mazza ha evidenziato che nella maggior parte dei casi, le vendite dei remix vengono conteggiate insieme a quelle delle versioni originali, permettendo così un incremento delle certificazioni. La crescita della tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale, potrebbe portare a una nuova era di rivisitazioni e adattamenti musicali, sempre nel rispetto delle normative sul copyright.
Negli ultimi tempi, una nuova versione de “L’emozione non ha voce” di Adriano Celentano, curata da Samuele Sartini, è stata condivisa sulle piattaforme streaming. Non è la prima volta che brani storici vengono modernizzati; precedenti tentativi includono la rielaborazione di “Amore No” e altre hit del Molleggiato.
In un contesto musicale in evoluzione, il ritorno di artisti come Lucio Battisti attraverso remix potrebbe rappresentare una grande opportunità per le nuove generazioni di scoprire e apprezzare la ricchezza della musica italiana passata.
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