La Scomparsa di un Gigante: Franzo Grande Stevens ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama del diritto e dell’industria italiana. Oggi, Torino piange la perdita di un uomo che ha saputo lasciare un’impronta indelebile nella storia economica e sportiva del paese. Scopriamo il percorso straordinario di questo grande giurista e imprenditore.
Un’Esistenza Dedicata al Diritto e all’Industria
Franzo Grande Stevens ci ha lasciato all’età di 95 anni nella sua amata Torino. La sua vita è stata un viaggio costellato di successi, trascorso tra le aule di giustizia e i vertici industriali, dove si decidevano le sorti economiche della nazione.
Il Riferimento per le Grandi Imprese
Per decenni, Grande Stevens è stato una figura chiave per i più influenti gruppi economici, specialmente per la Fiat. Giovanni Agnelli, il noto patriarca dell’azienda, lo considerava “l’avvocato dell’Avvocato”, esprimendo una fiducia senza pari in lui.
Una Firma che Conta
Numerosi contratti e documenti portano la firma di Grande Stevens: dalla Ifil alla Rcs, fino a posizioni di prestigio come la vicepresidenza in Fiat e la presidenza della Compagnia Di San Paolo. Il Corriere Della Sera lo ha definito “uno dei giuristi più influenti del Novecento industriale italiano”.
Il Giurista con un Occhio al Futuro
Grande Stevens non era soltanto un avvocato, ma un visionario capace di interpretare le sfide del presente e di intervenire nelle questioni più delicate del Paese. La sua carriera si estendeva ben oltre il diritto, includendo anche l’arte dello sport.
Un Simbolo per il Calcio e la Difesa dei Diritti
In qualità di presidente onorario della Juventus, rappresentava non solo la squadra torinese ma anche un simbolo di identità nazionale. Inoltre, la sua partecipazione al collegio difensivo nel processo contro le prime Brigate Rosse negli anni ’70 dimostra il suo impegno civile in periodi critici. Indossare la toga significava per lui schierarsi e, in ogni occasione, ha scelto con coraggio.
Un Ultimo Messaggio di Saggezza
Solo qualche mese fa, nonostante l’avanzare dell’età, ha inviato un messaggio scritto per celebrare i suoi settant’anni di carriera. Le sue parole, lette da sua figlia Cristina, sono state descritte da Adnkronos come “un piccolo capolavoro di ironia e intelligenza”. In quel testo, affermava con chiarezza: «Non ho mai lavorato con i piedi».
Un’eredità nel Cuore dell’Italia
La scomparsa di Franzo Grande Stevens segna la conclusione di un’epoca importante per il diritto industriale italiano. È stato un pilastro silenzioso ma essenziale per molte decisioni strategiche che hanno plasmato il nostro paese negli ultimi settant’anni. La sua eredità non si limita solo alla Fiat o alla Juventus, ma si intreccia con le trame di una stagione fondamentale della storia contemporanea italiana.
Se penso a quanto ha dato alla nostra società, mi chiedo: quali nuove figure prenderanno il suo posto? La sua capacità di innovare e di difendere diritti cruciali sarà difficile da eguagliare. Personalmente, sento che la sua mancanza sarà avvertita non solo in ambito giuridico ma in tutta la cultura del nostro paese. Chi altro oggi può vantare un simile mix di competenza e passione?