Caterina Caselli racconta il suicidio del padre e l’opposizione della madre alla sua carriera musicale

Caterina Caselli, icona della musica italiana, ripercorre la sua vita e le sue esperienze in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. La storia di questa artista trova le sue radici in una modesta infanzia a Sassuolo, dove i sogni di gioventù la spingevano a immaginare future avventure nel mondo. Una vita che sembrava andare oltre gli orizzonti di una realtà provinciale, con l’aspirazione di diventare cantante, hostess o missionaria in Africa.

Una gioventù segnata da difficoltà

Cresciuta in una famiglia di proprietari terrieri ormai decaduti, Caterina viveva in un appartamento composto da sole due stanze, condiviso con i genitori e la sorella Liliana. Le condizioni di vita modeste non hanno mai limitato i suoi sogni. Dopo il trasferimento a Magreta durante la quarta elementare, avvenne la scoperta della musica, una passione però non ben vista dalla madre, che considerava il canto un’attività poco adatta per una donna. Le parole della madre risuonavano forti: le donne dovevano restare a casa e cercare un buon matrimonio. Fortunatamente, fu sua zia a incoraggiarla a seguire i suoi sogni.

Caterina si trovò così a lottare per affermare la sua individualità in un contesto familiare difficile, ma la figura paterna era il suo sostegno più grande. Il padre, appassionato sostenitore del suo talento, morì tragicamente per suicidio quando lei aveva solo quattordici anni. La perdita rappresentò un trauma profondo e duraturo. La depressione, che all’epoca non era riconosciuta, colpì il padre, segnando per sempre la vita di Caterina, che si ritrovò a dover affrontare il dolore e il senso di vergogna che ne derivava.

Il passaggio alla musica e il successo

La vita di Caterina subì una svolta decisiva quando venne notata da Maurizio Vandelli dell’Equipe 84 e Pier Farri mentre si esibiva con l’Orchestra Callegari. Si trasferì a Roma ed entrò a far parte del celebre Piper, un locale simbolo della musica degli anni ’60. Qui, un incontro fortunato con Gianni Ravera si rivelò cruciale. Ravera convinse Ladislao Sugar, il proprietario della CGD, ad ascoltarla, e le sue performance affascinarono una generazione di giovani. Nel contesto vivace del Piper, Caterina si distinse, riuscendo a farsi notare in un ambiente competitivo e frenetico.

Il suo brano “Nessuno mi può giudicare” segnò l’apice della sua carriera, catapultandola nel firmamento della musica italiana. Visse anni intensi, pieni di viaggi e spettacoli, finché l’amore la portò a sposare Piero Sugar e a dare alla luce un figlio. Tuttavia, la vita da artista richiedeva impegno e dedizione totale, e alla fine decise di ritirarsi per concentrarsi sulla famiglia. Nonostante ciò, la musica continuò a far parte della sua esistenza, permettendole di scoprire e supportare nuovi talenti nel panorama musicale italiano.

Una battaglia personale contro il cancro

Nel 2017, Caterina dovette affrontare una dura prova: un cancro invasivo alla mammella. La diagnosi la costrinse a intraprendere una serie di trattamenti, partendo da terapie innovative che non ebbero successo, passando poi alla chemioterapia. Fu un periodo difficile, segnato dalla perdita dei capelli, che la portò a indossare una parrucca per non preoccupare la madre, anch’essa in condizioni di salute precarie. Anche se la malattia ha avuto il suo peso, Caterina ha trovato conforto nel lavoro, che le consente di mantenere attiva e positiva.

La lotta contro il cancro ha richiesto una forza straordinaria, ma Caterina è riuscita a trarre energia dalla sua passione e dall’amore per la musica, continuando a dedicarsi ai progetti che più le stanno a cuore. Oggi, con una carriera ricca di successi e sfide superate, Caterina Caselli rimane un’icona di resilienza nel panorama musicale italiano.

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