Barbara Berlusconi, primogenita dell’ex leader di Forza Italia, racconta le sfide dell’essere madre e il suo percorso legato ai disturbi del neurosviluppo. In una recente intervista al Corriere della Sera, ha condiviso esperienze personali che rivelano le difficoltà affrontate nel suo ruolo di genitore e i momenti bui legati a problemi di salute mentale.
Le sfide della maternità nella vita di Barbara
Barbara Berlusconi è attualmente madre di cinque figli: Alessandro ed Edoardo, nati tra il 2007 e il 2009 da una relazione con Giorgio Valaguzza, e Leone, Francesco Amos ed Ettore Quinto, avuti dal compagno Lorenzo Guerrieri. Nel colloquio, ha parlato di come cercare un equilibrio tra la vita lavorativa e le esigenze familiari l’abbia portata a ridurre notevolmente la sua vita sociale. “Ho avuto due figli uno dopo l’altro, nell’arco di quindici mesi. Per alcuni anni mi sono proprio fermata”, ha dichiarato, evidenziando lo shock di trovarsi chiusa in casa con quattro bambini.
La transizione verso la maternità è stata difficile per Barbara, che si era sempre abituata a giornate piene di impegni. L’esperienza di dover gestire i bisogni di più figli contemporaneamente l’ha trasformata, portandola a riflettere sulle sue proprie limitazioni e aspettative. La sua lotta per mantenere una vita equilibrata tra famiglia e ambizioni professionali ha reso evidente l’importanza di chiedere aiuto, quando necessario.
I momenti bui e la ricerca di aiuto
La primogenita di Silvio Berlusconi ha aperto il suo cuore riguardo alla depressione, una condizione che l’ha colpita circa dieci anni fa. “Ho attraversato momenti difficili”, ha ammesso, raccontando di come la sua lotta interiore l’abbia portata a intraprendere un percorso terapeutico significativo. Ha messo in luce quanto sia stato importante, per lei, comprendere le radici profonde della sua sofferenza e come iniziare a osservare le proprie abitudini l’abbia aiutata ad affrontare la situazione.
La terapia ha giocato un ruolo cruciale nel suo recupero, portandola a riconoscere e accettare la sua condizione mentale. “Per molto tempo non capivo. Poi ho iniziato a osservare le mie abitudini, il mio modo di essere”, ha raccontato, sottolineando l’importanza dell’introspezione nella sua vita. Questo processo le ha dato l’opportunità di esplorare le cause delle sue difficoltà, aiutandola a trovare modi per affrontarle.
Una nuova consapevolezza grazie all’ADHD
Durante il suo percorso terapeutico, Barbara ha anche scoperto di avere l’ADHD, un disturbo caratterizzato da difficoltà di attenzione e iperattività. “Da adulta è stato faticoso accettarlo, ma anche liberatorio. Dare un nome alle cose cambia tutto”, ha spiegato, evidenziando come questa diagnosi le abbia permesso di comprendere meglio se stessa. Ha affermato che non era una questione di mancanza di volontà, ma piuttosto di una diversa struttura mentale che richiede adattamenti particolari.
Nonostante queste sfide, Barbara ha trovato forza nella sua esperienza di maternità. La consapevolezza del suo stesso disturbo le ha fornito strumenti per avvicinarsi ai suoi figli, specialmente a uno di loro che presenta difficoltà simili. “Essere madre poi mi ha aiutato, anche perché uno dei miei figli ha delle difficoltà simili”, ha affermato, mettendo in evidenza la connessione profonda tra la sua gestione personale e il supporto ai propri bambini.
La sua storia rappresenta un esempio di resilienza di fronte alle avversità, dimostrando come, attraverso la consapevolezza e l’accettazione, sia possibile trasformare le sfide in opportunità di crescita per sé e per la propria famiglia.
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