Il desiderio di libertà da un’immagine iconica
Un attore noto nell’universo cinematografico creato da J.K. ROWLING ha recentemente rivelato come abbia sempre cercato di distaccarsi dall’immagine che il suo personaggio ha conferito alla sua carriera. Questo discorso tocca un tema molto comune nel mondo dello spettacolo, dove molti giovani talenti si trovano a fare i conti con la loro notorietà prematura, spesso legata a ruoli che hanno interpretato durante l’infanzia. A volte, questa fama può risultare pesante, contribuendo a una sensazione di confine tra l’identità reale dell’attore e quella presentata al pubblico.
Nel caso specifico, l’attore in questione è Harry Melling, conosciuto per aver interpretato il viziato Dudley DURSLEY nella celebre saga di HARRY POTTER. Scelto per il ruolo quando aveva solo dieci anni, Melling ha preso parte a cinque film della serie, ad eccezione di due capitoli. La sua esperienza, riflettendo sulla sua infanzia all’interno del franchise, è caratterizzata da sentimenti contrastanti e un forte desiderio di non essere etichettato esclusivamente come il cugino di Harry Potter.
Riflettendo sul passato e guardando al futuro
Melling ha condiviso le sue impressioni, chiarendo che è fondamentale per lui che le persone non lo riconoscano solo attraverso il suo famoso personaggio. Ha dichiarato: “Non voglio che le persone abbiano un’idea di chi sono iniziando un film. Voglio che vedano solo il personaggio”. Questa affermazione denota una volontà di esplorazione e varietà nel suo lavoro. Ha anche accennato al fatto che ottenere successo così giovane in un franchise di tale portata non rappresentava necessariamente un traguardo, ma piuttosto un punto di partenza per lui.
Continuando, Melling ha rivelato che fin da giovanissimo sapeva che un’identità fissa come attore bambino avrebbe potuto limitare le sue aspirazioni future. “C’era ancora tantissimo da fare”, ha spiegato, riferendosi alla sua volontà di ampliare i propri orizzonti oltre il personaggio di Dudley. Quest’intenzione di diversificare le proprie esperienze professionali è stata una delle motivazioni principali nel percorso artistico di Melling.
Un futuro poliedrico e senza limiti
Parlando del suo approccio alla recitazione, Melling ha espresso preoccupazioni riguardo allo stigma che spesso accompagna gli attori infantili. Ha descritto il suo desiderio di evitare di essere identificato rigidamente con un singolo ruolo e ha sottolineato l’importanza di poter esplorare diverse dimensioni artistiche. Per Melling, la recitazione è un’opportunità per esprimere la complessità dell’essere umano e la varietà di esperienze che ciascun individuo può vivere. Questo obiettivo è andato oltre la sua prima esperienza in HARRY POTTER, e lui stesso ha confermato di essersi innamorato non tanto del suo ruolo nel franchise, ma dell’idea di poliedricità che il mondo della recitazione può offrire.
Durante le riprese di HARRY POTTER, Melling ha sviluppato una spiccata passione per il teatro, influenzato dai suoi colleghi più esperti. Ha osservato che molti degli attori più affermati del cast erano dei talentuosi interpreti teatrali, alimentando ulteriormente il suo desiderio di intraprendere una carriera simile. Alla luce di ciò, ha affermato di non voler essere “incatenato” a un unico progetto o identità. Con il passare del tempo, Melling ha continuato a cercare ruoli vari in opere di diversi generi, dal film dei Coen “La ballata di Buster Scruggs” fino a “La regina degli scacchi” su Netflix e, più recentemente, nel film “The Pale Blue Eye”. Ora, è protagonista di una commedia queer focalizzata sul BDSM, chiamata “Pillion”, dimostrando così la sua determinazione a cogliere ogni opportunità artistica che si presenti.
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