Caso Liliana Resinovich: nuovi sviluppi sul mistero dei sacchi neri e dichiarazioni da un testimone

Il caso di Liliana Resinovich continua a suscitare grande interesse e dibattito, con nuove rivelazioni che emergono a quasi quattro anni dal ritrovamento del suo corpo. Mentre le indagini sono in continua evoluzione, un testimone ha offerto dettagli chiave che potrebbero influenzare l’esito del caso, alimentando ulteriormente le speculazioni sulla causa della sua morte.

Nuove testimonianze sul caso Resinovich

Durante la trasmissione “Ore 14” di lunedì 24 novembre, è stata riportata la testimonianza di Alfonso Buonocore, un uomo originario della Costiera Amalfitana e residente a Trieste da oltre quarant’anni. Buonocore ha dichiarato di aver avuto interazioni con Liliana Resinovich prima della sua scomparsa, rivelando particolari che fino ad ora non erano stati resi pubblici. La sua affermazione più sorprendente è di avere fornito a Liliana due sacchi neri nei mesi precedenti al suo decesso, un dettaglio che potrebbe avere rilevanti implicazioni per le indagini in corso.

L’epilogo di questa triste vicenda risale al 5 gennaio 2022, giorno in cui il corpo di Liliana è stato rinvenuto nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico a Trieste, dopo che della donna si erano perse le tracce il 14 dicembre dell’anno precedente. Attualmente, il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, è indagato per omicidio. Nonostante ciò, egli ha sempre sostenuto l’idea che la moglie possa essersi tolta la vita.

I sacchi neri: un elemento cruciale nell’indagine

Buonocore ha raccontato che Liliana gli chiese dei sacchi neri, tipicamente utilizzati per i rifiuti, senza spiegare il motivo della sua richiesta. Egli ha affermato di averla aiutata, offrendo uno di questi sacchi gratuitamente, e ha persino conservato un lotto identico di sacchi, che potrebbe servire per verificare se siano gli stessi in cui è stato trovato il corpo della donna. Questa nuova informazione getta ulteriore luce sul mistero della sua morte e sul ruolo che i sacchi potrebbero aver avuto in essa.

Il testimone ha anche specificato che Liliana era tornata il giorno successivo per chiedere un secondo sacco, sottolineando che gli offrì di pagarlo, ma lui decise di annotare il costo a nome del marito. Inoltre, ha rivelato che Liliana gli aveva chiesto esplicitamente di non parlare con nessuno della questione. Questi dettagli potrebbero contribuire a formare un quadro più chiaro della situazione vissuta dalla vittima prima della sua scomparsa.

Le reazioni degli esperti

La testimonianza di Buonocore ha sollevato una serie di interrogativi tra esperti e commentatori. Durante la trasmissione, vari analisti hanno espresso dubbi e preoccupazioni riguardo alla tempistica di queste rivelazioni. Ad esempio, Monica Leofreddi ha sottolineato come sia strano che queste informazioni emergano solo ora, suggerendo che potrebbero essere motivati da interessi personali. Anche Roberta Bruzzone ha evidenziato l’assenza di impronte sulla scena del ritrovamento, indicando la difficoltà di stabilire fatti concreti in assenza di prove tangibili.

Al contempo, l’opinione di Piero Colaprico ha posto l’accento sull’importanza della gestione delle testimonianze e sugli eventuali rapporti che le dichiarazioni di Buonocore potrebbero avere con le indagini già in corso. La verifica dell’autenticità dei sacchi e la loro compatibilità con quelli coinvolti nella morte di Liliana potrebbe rivelarsi un elemento decisivo.

In una situazione complessa come quella attuale, ogni nuovo sviluppo è sotto esame e i prossimi passi delle forze dell’ordine potrebbero decidere le sorti del caso, portando finalmente chiarezza su una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso l’opinione pubblica per troppo tempo.