Due Decenni di I Segreti di Brokeback Mountain
Il film I segreti di Brokeback Mountain, diretto da Ang Lee e interpretato da celebri attori come Jake Gyllenhaal e Heath Ledger, festeggia quest’anno il ventennale della sua uscita. Nonostante il riconoscimento internazionale, con ben tre Oscar vinti nelle categorie tecniche, il film non è riuscito a conquistare la prestigiosa statuetta per il miglior film. Diana Ossana, una delle sceneggiatrici, ha recentemente condiviso alcuni retroscena sul perché tale vittoria le sia sfuggita, in un’intervista rilasciata al New York Times.
Una Narrazione Proibita
I segreti di Brokeback Mountain ha rappresentato un punto di svolta nel panorama cinematografico, affrontando con sensibilità la storia d’amore tra due cowboy gay. Il film ha ricevuto otto nomination agli Academy Awards 2006, riuscendo a vincere tre premi: miglior regia per Ang Lee, miglior sceneggiatura non originale per Diana Ossana e Larry McMurtry, e il premio per la migliore colonna sonora. Tuttavia, ha dovuto cedere il titolo di miglior film a Crash di Paul Haggis.
Un Successo Riconosciuto, ma Incompleto
Malgrado il risultato agli Oscar, il lungometraggio ha ottenuto numerosi altri riconoscimenti di grande prestigio, tra cui un BAFTA come miglior film straniero, un Critics’ Choice Award e il titolo di miglior film drammatico ai Golden Globe. Questi premi attestano l’impatto culturale del film, ma non sono stati sufficienti per portarlo al trionfo nella categoria più ambita dagli studios di Hollywood.
Un Cambiamento Necessario
L’importanza di questo film rimane indiscutibile nella cinematografia mondiale, tanto che oggi è considerato una pietra miliare per quanto riguarda la rappresentazione delle tematiche LGBTQ nel cinema mainstream americano.
Retroscena e Riflessioni
Diana Ossana ha raccontato un episodio significativo avvenuto poco prima della cerimonia degli Oscar, che le fece comprendere che la vittoria era improbabile. Durante un incontro presso la casa del regista Paul Haggis, insieme a diverse celebrità, incluse Clint Eastwood, ricevette una notizia sconfortante: “Clint non ha visto il tuo film”. Questa affermazione fu per lei un duro colpo, poiché comprese che il supporto delle figure influenti di Hollywood sarebbe stato cruciale per la vittoria.
Barriere di Intolleranza
Ossana attribuisce questa situazione all’omofobia ancora diffusa nel settore cinematografico dell’epoca. Molti membri dell’Academy avevano apertamente rifiutato di visionare il film a causa dei suoi temi legati all’amore omosessuale, in un contesto tradizionalista come quello dei cowboy americani. Tony Curtis, ad esempio, espresse opinioni forti, definendo il film poco significativo rispetto ad altre opere, ammettendo che l’unico elemento degno di nota fosse “il coraggio” degli autori nell’affrontare tali argomenti.
Reazioni del Pubblico
Dopo la sua uscita, Ossana si recò in stati conservatori come Missouri, South Dakota e Colorado, per osservare le reazioni del pubblico alla pellicola. Mentre era tra gli spettatori, notò reazioni contrastanti, specialmente dopo scene significative; mentre alcuni abbandonavano la sala dopo una scena intima, altri rimanevano commossi fino alla fine, visibilmente toccati.
Un Bilancio di Cambiamento
Nell’arco di questi vent’anni, vari aspetti dei diritti civili LGBTQ negli Stati Uniti hanno registrato progressi grazie a importanti battaglie legislative ed eventi pubblici simbolici. Tuttavia, casi sporadici di intolleranza persistono, dimostrando l’importanza di rimanere vigili contro forme sottili ma radicate di omofobia, anche in ambienti come Hollywood.
Come grande appassionata di cinema, non posso fare a meno di chiedermi: quale impatto avrebbe avuto il film se fosse uscito oggi, in un momento in cui i temi LGBTQ sono molto più accettati? È triste pensare che, nonostante i progressi, ci sia ancora tanto lavoro da fare. Quale sarà il prossimo film capace di rompere le barriere e dar voce a chi non è ancora ascoltato nel modo giusto?