Tiromancino svela il segreto dei concerti gonfiati: il potere dei promoter nel mondo della musica

Il mondo nascosto della musica dal vivo

Nel panorama della musica dal vivo, esiste un meccanismo spesso trascurato, ma che da decenni esercita un notevole impatto sulla preparazione e sul successo degli eventi. Francesco Zampaglione, parte dei Tiromancino, ha messo in luce come un sistema, nato oltre trent’anni fa, si sia intensificato, coinvolgendo non solo artisti e promoter, ma anche le strategie attraverso cui vengono venduti i biglietti. Scopriamo insieme come si articola questo circuito enigmatico che può influenzare l’immagine e gli introiti degli artisti.

Il desiderio di grandezza degli artisti

Spesso, il punto di partenza di questo meccanismo è legato all’ego dell’artista, attratto dalla possibilitĂ  di esibirsi in location di grande prestigio. Come sottolinea Zampaglione, il promoter tende a contattare musicisti, preferibilmente quelli “ingenui o megalomani”, offrendo loro date in spazi con una capienza nettamente superiore rispetto al pubblico usuale. Gli artisti sono quindi chiamati a promuovere l’evento tramite i social media e altre piattaforme personali. Questa strategia carica praticamente totalmente su di loro la responsabilitĂ  della vendita dei biglietti. Se il pubblico risponde positivamente, l’evento si svolge senza intoppi, e tutte le parti coinvolte ne traggono beneficio.

La pressione del mercato

Quando le vendite dei biglietti non raggiungono le aspettative, si entra in una fase critica. Il promoter utilizza la minaccia della cancellazione del concerto, enfatizzando i rischi per la reputazione dell’artista. Questa pressione mira a indurre il musicista ad accettare l’intervento diretto del promoter per riempire i posti vuoti. Tale proposta prevede la distribuzione di biglietti gratuiti o a prezzi modici, spesso come parte di promozioni aziendali o regali associati agli acquisti nei supermercati. Sempre piĂą frequenti diventano anche i contest con influencer o eventi organizzati in locali per attirare pubblico all’ultimo momento.

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Un sistema economico sbilanciato

A questo punto, emerge un aspetto finanziario inquietante. Sebbene sia il promoter a gestire queste strategie di riempimento, i costi ricadono sull’artista. Secondo Zampaglione, dopo questa fase, quasi l’85% delle entrate va al promoter, giustificando così la necessitĂ  di coprire le spese sostenute. Di conseguenza, il musicista non solo deve affrontare le spese, ma cede anche gran parte dei guadagni. Questo sistema crea un’evidente disparitĂ  economica e rischia di compromettere non solo gli aspetti finanziari, ma anche la libertĂ  artistica nell’organizzazione delle performance dal vivo.

Credo sia fondamentale riflettere su queste dinamiche che, purtroppo, dettano legge nella musica dal vivo. Si tratta di un sistema che schiaccia gli artisti, mettendo a repentaglio la loro libertĂ  creativa e la loro integritĂ . Ci chiediamo: fino a che punto siamo disposti a tollerare questo sfruttamento? Dobbiamo ripensare il modo in cui supportiamo i nostri artisti preferiti, oppure resteremo spettatori passivi di queste ingiustizie?


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