Il film 28 anni dopo, ultimo capitolo della saga iniziata con 28 giorni dopo, creato da danny boyle e alex garland, riporta in scena un Regno Unito devastato da un virus mortale fuori controllo. Questa nuova storia si svolge appunto 28 anni dopo la diffusione dell’infezione del virus della rabbia, che ha trasformato gli esseri umani in creature aggressive e quasi non morte. La pellicola esplora un mondo in cui i pochi rimasti sono costretti a vivere in aree isolate, mentre nuove varianti degli infetti mettono a rischio la loro giĂ precaria sopravvivenza.
Un Passato Terribile
Sono passati quasi trent’anni da quando il virus della rabbia, trasmesso attraverso il contatto con il sangue, è fuggito dal laboratorio in Gran Bretagna. Questo agente patogeno ha provocato una pandemia che ha spazzato via gran parte della popolazione, lasciando un paesaggio desolato e aree messe in stretta quarantena dalle autoritĂ .
Un Gruppo di Sopravvissuti
La trama segue le vicende di un ristretto gruppo di sopravvissuti che vivono su un’isola protetta, accessibile tramite una strada sopraelevata ben sorvegliata. Tra di loro ci sono spike, un giovane interpretato da alfie williams al suo debutto sul grande schermo, insieme ai suoi genitori: jamie, interpretato da aaron taylor-johnson, e isla, una donna afflitta da una malattia misteriosa che la costringe in condizioni precarie. La narrazione prende una piega avventurosa quando spike e suo padre si avventurano oltre l’isola per un rito di passaggio, scoprendo così la cruda realtĂ del mondo esterno.
Nuove Minacce Sull’Arido Terreno
Nella sua esplorazione sulla terraferma, spike incontra nuove forme di infetti mai viste prima, inclusi esemplari non presenti in 28 settimane dopo, il film del 2007 diretto da juan carlos fresnadillo. Queste creature si differenziano per caratteristiche fisiche e comportamentali, segnando un cambiamento radicale nell’evoluzione del virus.
L’Evoluzione del Virus
La regia di danny boyle, in sinergia con la sceneggiatura di alex garland, mette in evidenza come la natura del virus continui a subire trasformazioni inaspettate. Boyle sottolinea che, sebbene 28 anni possano sembrare un lungo periodo, nel film questo processo viene accelerato, permettendo al pubblico di osservare diverse mutazioni e la formazione di aggregazioni sociali tra gli stessi infetti. L’impatto visivo creato dagli effetti speciali di john nolan e flora moody, insieme alla coreografia di toby sedgwick, conferisce un realismo inquietante a queste nuove e terribili creature.
Le Varianti Terrificanti
Tra le nuove tipologie di infetti presenti in 28 anni dopo emergono diverse categorie distinte. La prima generazione, nota come gli originali, comprende coloro che sono stati infettati nelle primissime fasi del virus. Questi infetti si presentano nudi, credendo che i loro vestiti siano stati distrutti, con corpi segnati da vene prominenti e nodose, un’immagine disturbante della degenerazione fisica causata dalla malattia.
Un’altra variante, definita “bassi e lenti”, si muove lentamente, strisciando al suolo con una corporatura massiccia e umida simile a quella di una lumaca. Questi infetti appaiono più robusti e carnosi rispetto ai primi, catturati mentre si nutrono dei corpi di altri. Ultima ma non meno importante è la variante “alfa”: imponente e brutale, questa categoria di infetti è in grado di infliggere danni gravissimi agli esseri umani grazie alla loro forza sovrumana. Uno degli attori, chi lewis-parry, interpreta samson, un alfa che utilizza la propria colonna vertebrale come un’arma flessibile, mostrando una capacità distruttiva senza precedenti. Queste immagini di violenza e inquietudine amplificano l’idea di un virus che ha assunto forme sempre più letali nel corso del tempo.
Una Lotta Incessante per la Sopravvivenza
La pellicola si sviluppa in un’atmosfera di tensione continua tra le nuove minacce infettive e la lotta disperata di un gruppo di isolati per rimanere aggrappati alla vita, offrendo uno sguardo cupo e dettagliato su un mondo in cui il pericolo evolve incessantemente, proprio come il virus stesso.
Guardare 28 anni dopo mi ha lasciato con una miriade di emozioni contrastanti. La rappresentazione di un futuro così oscuro è straziante e affascinante al tempo stesso. Mi sono chiesta: siamo davvero pronti ad affrontare le conseguenze del nostro comportamento? O ci stiamo dirigendo verso una devozione cieca al progresso senza considerare ciò che potrebbe transitare nel nostro cammino? Non vedo l’ora di sentire le opinioni degli altri fan!