Un nuovo sguardo su Giovanni Pascoli con Zvanì
Il film Zvanì, diretto da GIUSEPPE PICCIONI, si appresta a presentare la vita di GIOVANNI PASCOLI in una forma originale e toccante. Questa pellicola, che avrà il suo debutto al pubblico il 2 ottobre, offre un ritratto approfondito del poeta, rivelandone fragilità e complessità. Attraverso l’interpretazione di BENEDICTA PORCAROLI e FEDERICO CESARI, il film si propone di esplorare non solo l’opera letteraria di PASCOLI, ma anche i traumi e le esperienze che hanno plasmato la sua esistenza. La presentazione nella sezione Giornate degli Autori dell’82ª Mostra del Cinema di VENEZIA sottolinea l’importanza di questa opera nel panorama cinematografico contemporaneo.
Il viaggio attraverso la vita di Pascoli
Il racconto della vita di GIOVANNI PASCOLI viene intrapreso attraverso un simbolico viaggio in treno, dove il poeta si ritrova insieme a figure significative del suo passato. I passeggeri, rappresentanti delle varie fasi della vita di PASCOLI, offrono un approfondimento sui suoi legami e sull’impatto che hanno avuto sulla sua poetica. Uno degli studenti, ENRICO, si trova a dover scrivere un articolo per il giornale riguardo la personalità del professore, dando avvio, così, ad una narrazione che percorre la strada dalla catastrofica perdita del padre alle prime esperienze politiche, fino al riconoscimento della sua genialità artistica. Il film si concentra sul legame intricato tra PASCOLI e le sue sorelle, IDA e MARIÙ, esplorando la loro coesistenza e le influenze reciproche che hanno caratterizzato le loro vite.
Le parole come strumento di espressione
Zvanì si distingue per l’importanza delle parole, elemento fondamentale nella vita e nell’opera di GIOVANNI PASCOLI. Lo sceneggiatore SANDRO PETRAGLIA ha scelto di adottare un linguaggio aulico e formale, permettendo così alle poesie di integrare la narrazione nei momenti chiave della storia. La struttura del film alterna forme epistolari, dialoghi e versi poetici, ricreando un contesto in cui le emozioni più profonde e i disagi di PASCOLI vengono manifestati attraverso la scrittura. La figura del poeta emerge come un uomo vulnerabile, tormentato da ricordi dolorosi e alla ricerca di un equilibrio emotivo, complice un’esistenza segnata da perdite e sfide.
Una regia al servizio della narrazione
La regia di Zvanì si mantiene sobria e funzionale al racconto, evitando effetti visivi eccessivi che possano distogliere l’attenzione dal messaggio centrale. Le immagini sono curate e semplici, enfatizzando il parlato, che assume un ruolo predominante. Nonostante la narrazione ricca di flashback che alternano passato e presente, il focus rimane sulla vita interiore dei personaggi, in particolare di GIOVANNI PASCOLI. Il film risulta così una biografia classica ed efficace, senza ricercatezze stilistiche, ma capace di trasmettere l’essenza di un uomo complesso, la cui esistenza è caratterizzata da scelte audaci e contraddittorie.
Ritratto di un poeta tra luci e ombre
Federico Cesari, nei panni di PASCOLI, riesce a rendere tangibile la figura di un poeta che vive costantemente all’ombra delle sue esperienze. Nonostante la mancanza di somiglianze fisiche, la recitazione di Cesari restituisce un’immagine autentica di PASCOLI, una personalità ricca di sfumature e profondità. Zvanì non si limita a raccontare la vita di un grande poeta, ma cerca di demistificare la figura di un uomo segnato dalla malinconia, portando lo spettatore a riflettere sul valore della scrittura come mezzo di fuga e di ricerca di identità. Questo film biografico si propone di far emergere la dimensione umana di un personaggio per molti versi emblematico della letteratura italiana, rendendolo accessibile e vicino, lontano dal mito e più vicino alla realtà quotidiana.
Unisciti alla Community su WhatsApp!
Non perderti le anticipazioni, i gossip e le news esclusive sulle tue serie turche preferite. Entra nella nostra community ufficiale e scopri tutto prima degli altri.
Entra nella Community