Until Dawn – Fino all’alba: l’intervista esclusiva al regista David F. Sandberg sulla creazione del brivido.

Un’analisi sull’adattamento cinematografico di Until Dawn

David F. Sandberg, il regista dell’adattamento di “Until Dawn”, offre una panoramica sulle sue scelte creative, sottolineando l’importanza di trasporre un videogioco complesso e interattivo in un film dalla narrazione lineare. Questo titolo di Supermassive Games, noto per la sua struttura narrativa ramificata, presenta sfide particolari nel racconto di storie basate sulle decisioni del giocatore. La conversazione con il regista si è concentrata principalmente su come tradurre queste dinamiche nel formato cinematografico.

Scelte narrative e strutturali

Un aspetto centrale discusso da Sandberg riguarda l’approccio adottato per rappresentare le molteplici iterazioni della stessa notte all’interno del film. Lo script iniziale contemplava già un meccanismo simile al “Giorno della Marmotta”, rendendo evidente la volontà di mantenere un legame con il mondo di gioco. Sandberg ha riconosciuto l’intelligenza di questo approccio, evidenziando che, nonostante il medium cinematografico non possa riprodurre le scelte interattive del videogioco, è stato comunque possibile richiamare alcune di esse attraverso questa struttura narrativa innovativa.

Un ritorno alle radici del genere horror

La realizzazione di “Until Dawn” ha offerto a Sandberg l’opportunità di immergersi nuovamente nel genere horror, dopo una pausa dedicata ad altri progetti. Il regista ha espresso entusiasmo per la possibilità di esplorare tematiche horror in un’unica opera, percependo questo film come un modo per tornare alle origini delle sue aspirazioni artistiche. L’aspetto del divertimento è stato fondamentale: rivivere il gioco ha rappresentato un’esperienza simile a quella di un film horror, permettendogli di trarre ispirazione dalle atmosfere crepuscolari del videogioco originale.

Until Dawn – Fino all’alba: l’intervista esclusiva al regista David F. Sandberg sulla creazione del brivido.

Riferimenti e citazioni dal videogioco

Il film non manca di omaggiare il materiale sorgente attraverso diversi riferimenti, tra cui la presenza del personaggio del Dr. Hall, interpretato da Peter Stormare. La scelta di includerlo nel cast è stata ritenuta cruciale sia da Sandberg che dalla PlayStation, dimostrando un forte legame tra i due mondi. Inoltre, l’interazione linguistica tra il regista e l’attore, entrambi svedesi, ha reso l’esperienza ancora più particolare. Sandberg ha rivelato anche la presenza di vari easter eggs, che arricchiscono ulteriormente il film, creando un collegamento tangibile con il videogioco.

Un panorama di adattamenti videoludici

Attualmente, stiamo vivendo un periodo prolifica in termini di adattamenti cinematografici tratti da videogiochi, con titoli come “Un film Minecraft” e “The Last of Us 2” che stanno guadagnando rilevanza. Sandberg ha osservato che il mondo videoludico ha raggiunto una maturità tale da poter offrire storie ricche e avvincenti, pronte per essere adattate al grande schermo. Secondo il regista, i videogiochi rappresentano una fonte inesauribile di narrazioni significative e che potrebbero dominare l’industria cinematografica nel prossimo futuro.

Possibilità di sequel e future esplorazioni

Concludendo la conversazione, Sandberg ha accennato alla possibilità di un sequel per “Until Dawn”. Le opzioni narrative sono molteplici e potrebbero includere nuovi personaggi o ambientazioni, mantenendo viva l’essenza horror che contraddistingue il progetto. Tuttavia, il regista ha affermato di preferire prendersi il tempo necessario per riflettere sui suoi prossimi passi, prima di considerare eventuali sviluppi futuri all’interno di questo universo cinematografico.


Tutte le nostre news anche su Google News: clicca su SEGUICI, e poi sul pulsante con la stella!
SEGUICI