Un anno di scuola: Laura Samani racconta l’adolescenza a Trieste nel 2007 tra emozioni e sfide quotidiane

Il film “Un anno di scuola”, diretto da Laura Samani, ci offre un’immersione profonda nell’adolescenza, ambientato a Trieste tra il 2007 e il 2008. Presentato nel 2025 alla prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, il lungometraggio esplora la crescita di una giovane svedese che affronta il delicato passaggio all’età adulta in un contesto dominato quasi esclusivamente da coetanei maschi. Ispirato all’omonimo romanzo di Giani Stuparich, il film racconta una storia ricca di contrasti, emozioni autentiche e tensioni sottili, rivelando una realtà ancora influenzata da tradizionali ruoli di genere.

Una Voce Fuori dal Coro

Questo secondo lavoro di Laura Samani, nata nel 1989, ci introduce a Fred, un’adolescente svedese decisa e dal carattere forte, che vive il suo ultimo anno in un liceo tecnico per lo più maschile. La sua presenza altera gli equilibri tra un gruppo di amici composto da Antero, Pasini e Mitis, interpretati da giovani attori al loro esordio.

Sentimenti e Conflitti

La narrazione si concentra sulle emozioni che scaturiscono tra i protagonisti, rivelando come l’adolescenza metta in discussione le aspettative sociali. La storia va oltre il classico romanzo di formazione: i rapporti si intrecciano e si complicano, mentre Fred cerca di definire la sua identità in una città che sembra sospesa tra passato e presente. La fotografia di Ines Tabarin cattura questa atmosfera, giocando sapientemente con luci e ombre per rappresentare il passaggio tra stagioni e stati d’animo.

Un anno di scuola: Laura Samani racconta l’adolescenza a Trieste nel 2007 tra emozioni e sfide quotidiane

Un Ritratto Autentico della Crescita

Il film offre un ritratto sincero della crescita, enfatizzando le tensioni interiori e le scoperte che caratterizzano questo periodo delicato. L’ambientazione scolastica, prevalentemente maschile, arricchisce la narrazione, mettendo in luce i conflitti di genere e le pressioni sociali. Trieste, quindi, non è solo un semplice sfondo ma diventa un luogo carico di ricordi, sfide e riflessioni.

Tradizione e Innovazione Cinematografica

Con “Un anno di scuola”, Laura Samani prosegue il cammino tracciato dal suo film d’esordio “Piccolo corpo”, arricchendo il panorama del cinema italiano contemporaneo. Profondamente legata alla sua città natale, la regista sfrutta questa connessione per realizzare un’opera intensa e genuina. Il film trae ispirazione da un’opera di Giani Stuparich, figura chiave della letteratura triestina, creando un ponte ideale tra passato e presente.

Tematiche Attuali e Riflessioni

Samani esplora temi di grande attualità, come la complessità della crescita femminile in un mondo ancora permeato da rigidi ruoli di genere. Attraverso gli occhi di Fred e dei suoi amici, emerge una critica precisa alle disuguaglianze di genere, che permeano non solo la scuola, ma l’intera società di quel periodo. “Un anno di scuola” diventa così un contributo fondamentale per il cinema al femminile italiano, raccontando in modo veritiero la vita quotidiana a Trieste.

Tra Passato e Presente

La pellicola mette in evidenza la connessione tra epoche diverse, visibile nelle scenografie, nei costumi e nei dialoghi, concepiti per creare un’ambientazione credibile. L’approccio diretto di Samani, insieme a una fotografia attenta ai dettagli di una città di confine, conferisce al film un carattere distintivo e riconoscibile.

La Lotta di Fred

Il fulcro del film è Fred e la sua battaglia per trovare un equilibrio tra desideri personali, paure e aspettative sociali. Questo percorso rappresenta una sfida universale, fatta di scelte difficili e relazioni complesse, intrise di emozioni forti. Fred non è solo una studentessa: è una giovane donna che deve ritagliarsi uno spazio in un universo maschile ricco di stereotipi.

Il Significato di un Sorriso

Nel suo viaggio, Fred incarna le tensioni generazionali e di genere di quegli anni. I legami con Antero e gli altri amici trasformano le dinamiche del gruppo, sfumando i confini tra amicizia e amore. Il film, senza filtri, rappresenta l’adolescenza in tutte le sue nuance, alternando linguaggio diretto a momenti poetici.

Ambientato nel biennio 2007-2008, “Un anno di scuola” offre uno spaccato di un’Europa in evoluzione, dove i giovani devono affrontare nuove sfide e il dolore che accompagna la crescita. Fred si confronta con l’insicurezza di essere accettata e con l’esigenza di rompere schemi rigorosi, in un percorso segnato da addii e promesse infrante.

Un’Esperienza Visiva Indimenticabile

Questa complessità si riflette anche nel montaggio e nelle scelte visive, che oscillano tra momenti di intimità e scene cariche di tensione, sostenute da una colonna sonora che accompagna sequenze cruciali, come quella finale con “Più niente” dei Prozac+. Il sorriso finale di Fred rimane impresso nella mente: segna un tempo che non tornerà, ma ha lasciato un segno indelebile.

“Un anno di scuola” è una di quelle opere che ti colpiscono nel profondo. Ogni scena trasmette non solo la fragilità dell’adolescenza, ma anche la forza di chi lotta per la propria identità. Mi chiedo, cari fan, quale parte del film vi ha toccato di più? È stato il viaggio di Fred o le complesse dinamiche tra i personaggi? Condividete le vostre impressioni!

Unisciti alla Community su WhatsApp!

Non perderti le anticipazioni, i gossip e le news esclusive sulle tue serie turche preferite. Entra nella nostra community ufficiale e scopri tutto prima degli altri.

Entra nella Community