La vicenda che coinvolge Tiziana Giardoni continua a suscitare clamore, specialmente in relazione alla memoria di Stefano D’Orazio, il celebre batterista dei Pooh scomparso nel 2020. Giardoni, moglie di D’Orazio, esprime la sua frustrazione per le recenti polemiche, sottolineando come queste non colpiscano solo lei, ma anche la reputazione del marito. In un’intervista rilasciata al Corriere, ha chiarito di non avere problemi a ricevere critiche personali, ma non può accettare che venga messa in discussione la lealtà e l’integrità di Stefano.
Le critiche e la richiesta di risarcimento
Al centro della controversia c’è la richiesta di risarcimento per danni psicologici nei confronti di Francesca Michelon, la figlia mai riconosciuta di D’Orazio. Giardoni specifica che questa azione legale non costituisce una novità: si tratta di richieste già presentate in precedenza e ora riproposte in appello. Il risarcimento ammonta a 100mila euro e si basa sulla sofferenza causata a Stefano dal difficile rapporto con la figlia biologica, che secondo Giardoni non si è mai concretizzato in un vero legame affettivo. La situazione tra D’Orazio e Michelon era caratterizzata da costanti richieste economiche, tanto che il musicista si sentiva descritto come un “bancomat” per lei, una condizione che lo ha portato a sperimentare momenti di grande difficoltà emotiva, diventando necessaria anche l’assunzione di farmaci antidepressivi.
Un desiderio di paternità non realizzato
Giardoni ricorda che Stefano avrebbe desiderato un legame autentico con Francesca, evidenziando che il suo intento era di costruire un rapporto genuino. Contrariamente a quanto accaduto con Silvia, la figlia dell’ex compagna Lena Biolcati, con cui D’Orazio aveva instaurato un rapporto padre-figlio a tutti gli effetti, con Michelon le cose sono andate diversamente. Secondo Giardoni, Francesca non cercava l’affetto del padre, il che ha contribuito al dolore di Stefano. Inoltre, Tiziana respinge le accuse che la descrivono come un’impedimento in questo processo, difendendo le scelte di suo marito, che aveva deciso, per proteggere se stesso, di limitare i contatti con la figlia. Per evitare ulteriori sofferenze, la coppia ha rinunciato ad avere figli, scelta che Giardoni ha fatto per amore, sebbene non sia stata facile da affrontare.
Il momento più difficile dopo la perdita
Il periodo immediatamente successivo alla morte di D’Orazio è stato particolarmente traumatico per Giardoni, soprattutto quando gli avvocati di Francesca Michelon hanno richiesto un test del DNA sul corpo del musicista, avvenuto poco dopo la sua scomparsa. Questo gesto è stato percepito da Tiziana come devastante, una mancanza di rispetto nei confronti della memoria di Stefano. Attualmente, Giardoni sostiene di ricevere supporto solo dalla propria famiglia e spera che anche i membri della band Pooh possano dimostrare la loro vicinanza in questo momento difficile. Il desiderio di trovare conforto e unità sembra essere fondamentale per Tiziana, mentre continua a lavorare per preservare l’eredità e la dignità di suo marito in mezzo a questi eventi complessi.
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