The Smashing Machine, Dwayne Johnson critica Hollywood: “Pensa solo ai soldi”

Il nuovo film di Dwayne Johnson alla Mostra del Cinema di Venezia

Il film “The Smashing Machine”, diretto da BENNY SAFDIE, è stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di VENEZIA 82. Durante la conferenza stampa, l’attore DWAYNE JOHNSON ha condiviso riflessioni personali sul suo percorso nell’industria cinematografica e sulla sua esperienza nel film che racconta la vita del lottatore MARK KERR.

Durante la conferenza, DWAYNE JOHNSON ha aperto il dialogo con un’espressione di vulnerabilità, sottolineando il peso del successo sulla sua vita: “Mio padre da ragazzino viveva per strada. Con lui è stata dura. Il successo a volte è una condanna”. Questo porta a un maggiore approfondimento del suo personaggio, e dell’umanità che si cela dietro le storie di successo e celebrità.

La trasformazione di Dwayne Johnson per il suo nuovo ruolo

In un momento di introspezione, DWAYNE JOHNSON ha affermato: “Scusate, è la mia prima volta a VENEZIA”. L’attore ha parlato della sua interpretazione di MARK KERR, descrivendo il film come una sfida fisica e emotiva. “The Smashing Machine” esplora i temi della lotta non solo sul ring, ma anche nella vita, evidenziando le pressioni che derivano dal perseguire obiettivi così elevati.

The Smashing Machine, Dwayne Johnson critica Hollywood: “Pensa solo ai soldi”

KWKERR, conosciuto per il suo straordinario talento nel wrestling e nelle arti marziali miste, è celebrato come uno dei più grandi nella sua disciplina. DWAYNE JOHNSON ha messo da parte la sua faccia amichevole per impersonare un personaggio complesso e torvo, cercando di rappresentare il conflitto interno di un campione che affronta demoni personali oltre alle avversità fisiche.

Un biopic carico di emozioni e significato

Il film, ambientato tra il 1997 e il 2000, segue la vita di MARK KERR mentre naviga tra trionfi e cadute. “Il film è una storia d’amore, tra Mark e Dawn. L’amore tra Mark e i suoi obiettivi”, ha sottolineato JOHNSON, mettendo in risalto le numerose sfide che il protagonista deve affrontare. La collaborazione con benjamin SAFDIE ha permesso a DWAYNE JOHNSON di uscire dalla sua zona di comfort, dando vita a un personaggio che va oltre le aspettative del pubblico.

Questo progetto si presenta quasi come un’opera personale per DWAYNE JOHNSON, che ha sempre avuto una connessione profonda con il mondo del wrestling, grazie alla sua famiglia. L’attore ha espresso il desiderio di realizzare lavori che vadano oltre il mero intrattenimento commerciale, puntando a creare opere con un’anima e un messaggio significativo.

Riflessioni sul sacrificio e sull’eredità familiare

Nella conferenza, DWAYNE JOHNSON ha affrontato anche il tema del sacrificio, essenziale tanto nello sport quanto nel cinema. Ha spiegato: “Emily rappresenta anche il sacrificio. Si sacrifica chi combatte, ma anche coloro che hanno accanto”. Riferendosi alla propria storia familiare, ha condiviso aneddoti del suo passato, in particolare di suo padre, ROCKY JOHNSON, un ex wrestler che ha affrontato molte difficoltà nella vita.

Con un tono sincero, DWAYNE JOHNSON ha rivelato: “No, per la tenerezza di Mark non mi sono ispirato a mio padre. Lui a 13 anni viveva per strada. Ha convissuto con la vergogna e con molte esperienze difficili”. Questo richiamo ha aggiunto profondità alla sua narrazione, mettendo in evidenza i tratti comuni che molte persone possono riconoscere nelle proprie vite, rendendo il personaggio di MARK KERR ancora più reale e relatable.

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