Il nuovo capitolo di The Running Man
Il regista dell’adattamento cinematografico di un’opera scritta da Stephen King ha recentemente chiarito le ragioni che hanno portato a una modifica significativa nell’epilogo della storia. Questo cambiamento è stato oggetto di discussione e ha sollevato interrogativi tra i fan del romanzo originale.
Il regista EDGAR WRIGHT, in un’intervista, ha rivelato di aver preso decisioni consapevoli riguardo al finale di THE RUNNING MAN. La trama segue le vicende di BEN RICHARDS, un uomo costretto a partecipare a uno show mortale per la possibilità di vincere una somma di denaro che gli cambierebbe la vita. Tuttavia, il suo destino si differenzia notevolmente da quello previsto nel libro.
GLEN POWELL è l’attore protagonista di questo nuovo adattamento, divenuto noto per ruoli in produzioni di successo come TOP GUN: MAVERICK. La scelta di Powell è stata finalmente accolta dai fan, che attendono con ansia di vedere come interpreterà il personaggio in una situazione complessa e drammatica, intrisa di tensione e suspense.
Le motivazioni dietro il cambio di finale
In una recente intervista con Comingsoon, EDGAR WRIGHT ha approfondito il motivo per cui ha deciso di mantenere solo alcuni aspetti del finale originale del libro. Ha specificato che la sua intenzione non era mai quella di seguire il copione di Stephen King in modo letterale.
Wright ha espresso preoccupazione riguardo al contesto reale che ha accompagnato la pubblicazione del romanzo e ha ritenuto che riprodurre il finale originale sarebbe potuto risultare poco appropriato. Ha messo in evidenza che il mondo attuale, dopo gli eventi recenti, non richieda una conclusione così cupa e nichilista.
Il regista ha continuato spiegando che fin dall’inizio era chiaro per lui che il film doveva differenziare il suo finale rispetto al libro. L’obiettivo era quello di fare allusioni a una forma di ribellione, mantenendo viva la scintilla della speranza anziché un epilogo tragico. Così facendo, si è cercato di preservare l’elemento della vendetta ma con una sfumatura di ottimismo, suggerendo l’inizio di un nuovo movimento sociale.
La reazione di Stephen King
Un punto interessante emerso dall’intervista riguarda la reazione di STEPHEN KING all’adattamento. WRIGHT ha rivelato che lo scrittore ha approvato la direzione intrapresa dal film e ha apprezzato sinceramente il fatto che il finale fosse stato modificato. Sembra che KING stesso non avesse previsto che il film avrebbe preso una direzione tanto diversa dalla sua opera originale.
Wright ha detto di trovare divertente come alcune persone possano criticare le scelte fatte per il finale, senza considerare le giustificazioni legate all’attualità e alla necessità di un messaggio positivo. L’intenzione dichiarata è quella di comunicare, attraverso il film, un messaggio di resilienza anche se carico di emozione e rabbia.
Il concetto di realtà e intrattenimento
THE RUNNING MAN si presenta come un reality show estremo, dove i concorrenti, noti come “Runner”, devono affrontare un vero e proprio incubo: sopravvivere per 30 giorni inseguiti da killer professionisti, chiamati “Cacciatori”. Questo programma ha catturato l’attenzione del pubblico, creando un mix di adrenalina e intrattenimento, riflettendo le paure e le aspirazioni della vita moderna.
Il personaggio di BEN RICHARDS, interpretato da GLEN POWELL, non è l’eroe tradizionale, ma un uomo comune confrontato con scelte difficili. La sua decisione di partecipare al gioco mortale è guidata dall’amore per la sua famiglia e dalla speranza di salvare sua figlia. Tuttavia, la sua personalità ribelle lo porta a infrangere le regole, trasformandosi in un simbolo di resistenza per il pubblico.
Questa rappresentazione invita a riflettere sulle dinamiche tra realtà e spettacolo, creando interrogativi sul modo in cui la sofferenza e la paura vengano utilizzate per attrarre l’attenzione e generare auditel. L’interesse crescente per queste tematiche rende il film non solo un prodotto di intrattenimento ma anche un’opportunità di conversazione su questioni sociali più profonde.
Un finale alternativo e le sue implicazioni
Nel romanzo di KING, BEN RICHARDS incontra una fine tragica, mentre nel film il finale viene completamente stravolto. Qui, il protagonista riesce a sopravvivere e riunirsi con la propria famiglia, assumendo un ruolo di leadership nella rivolta contro un sistema oppressivo. Questa differenza di finale non rappresenta solo una scelta creativa, ma anche una risposta alle aspettative moderne di un racconto che si vuole speranzoso piuttosto che fatalista.
Il cambiamento introduce una dimensione nuova nella narrazione, permettendo al pubblico di immaginare un futuro migliore, dove la lotta per la libertà può culminare in una vittoria, anche se imperfetta. I contrasti tra il romanzo e il film stimolano dibattiti interessanti sul significato di giustizia e ribellione, rendendo THE RUNNING MAN un’opera ricca di spunti di riflessione.
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