The Nightwatcher, recensione del film brasiliano in onda su Rai4

Un nuovo vigilante in città: la trama di The Nightwatcher

The Nightwatcher è un adattamento cinematografico che propone una storia intensa e drammatica, ispirata a un fumetto. Il film segue le vicende di un poliziotto brasiliano, Miguel Montessanti, il cui mondo viene sconvolto da un evento tragico che lo porta a diventare un vigilante. Dopo la morte della figlia Alice, colpita da un proiettile vagante, Miguel si ritrova in un abisso di disperazione. La sua vita cambia radicalmente quando decide di combattere contro la corruzione dilagante che affligge la sua comunità, rappresentata dal governatore Sandro Correa, accusato di aver sottratto enormi somme dalla sanità pubblica per arricchirsi.

Il film si svolge sullo sfondo di una società lacerata da ingiustizie e malversazioni. Miguel decide di prendere in mano la situazione, indossando una maschera antigas e un cappuccio nero, trasformandosi così in un giustiziere mascherato. La sua missione non è solo vendetta personale, ma anche una risposta ai mali che affliggono la sua città.

Un adattamento atteso e controverso

La storia di The Nightwatcher trae origine dai fumetti pubblicati per la prima volta nel 2013, ma il film è arrivato solo cinque anni dopo, in un periodo storico caratterizzato da tensioni politiche in Brasile, appena dopo le elezioni presidenziali del 2018. Questo contesto ha influenzato profondamente la natura del film, rendendolo un prodotto in grado di riflettere le divisioni sociali e le problematiche del Paese.

The Nightwatcher, recensione del film brasiliano in onda su Rai4

Nonostante le aspettative create dall’adattamento, la sceneggiatura del film si allontana da approfondimenti significativi, limitandosi a presentare una versione locale del celebre personaggio di The Punisher. The Nightwatcher si propone di essere sia un film d’azione che un’analisi critica della giustizia e della vendetta, ma fatica a mantenere un equilibrio tra le varie tematiche.

Le ambiguità morali del protagonista

Uno dei punti critici di The Nightwatcher è la rappresentazione morale del protagonista. Miguel Montessanti, interpretato da Kiko Pissolato, si evolve in una figura sempre più problematica che si trasforma in una macchina di guerra priva di etica e obiettivi chiari. La confusione tra i temi affrontati si traduce in una narrazione che si perde, mentre il potenziale di un racconto carico di spunti interessanti viene gradualmente dilapidato.

Miguel non è un supereroe con poteri straordinari, ma un uomo comune, dotato di abilità acquisite durante il suo servizio nella polizia. La sua trasformazione in vigilante è accentuata dalla presenza di Nina, una giovane hacker che funge da voce della coscienza, cercando di guidare Miguel lontano da scelte autodistruttive. Questo legame aggiunge una dimensione alla storia, pur rimanendo in superficie rispetto alle complessità emozionali che il film avrebbe potuto esplorare.

Un viaggio visivo tra azione e riflessione

Dal punto di vista visivo, The Nightwatcher si presenta come un’opera di intrattenimento efficace, con scene d’azione ben coreografate che possono attrarre il pubblico amante del genere. La città di San Paolo diventa un’ambientazione affascinante, simile a una Gotham esotica, con grattacieli illuminati e un’atmosfera che incarna la lotta del protagonista contro un sistema corrotto. La regia di Gustavo Bonafé si impegna a creare sequenze d’azione coinvolgenti, che riescono a catturare l’attenzione degli spettatori.

Nonostante le carenze nella narrativa, il film continua a dipanarsi avviandosi verso un finale esplosivo e preparando il terreno per una futura serie televisiva in sette episodi. Questa scelta suggerisce il desiderio di ampliare ulteriormente l’universo narrativo e di approfondire le complessità del personaggio e delle sue azioni.

Un operazione cinematografica imperfetta

The Nightwatcher è un tentativo di creare il primo grande cinecomic brasiliano, riflettendo le sfide sociali e politiche del Paese. Tuttavia, la sua realizzazione risulta indecisa e sbilanciata, oscillando tra una vena giustizialista e elementi moralisti. Sebbene non riesca completamente nel suo intento, il film offre comunque momenti di intrattenimento grazie a un vigilante dal design unico e a un’azione che cattura. La mancanza di una narrazione coesa limita il suo impatto, ma la messa in scena e le dinamiche d’azione riescono a mantenere vivo l’interesse dello spettatore.

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