Testa o croce? Un western innovativo con Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis e Nadia Tereszkiewicz

Un western innovativo per il pubblico contemporaneo

I registi di RE GRANCHIO presentano una nuova opera cinematografica, un western che si distacca dagli schemi tradizionali. Il film, in programmazione dal 2 ottobre, unisce elementi tipici del genere a una narrazione che vede come protagonista un’eroina audace, interpretata da NADIA TERESZKIEWICZ. Questo progetto si propone di rinnovare la tradizione orale delle leggende del selvaggio West, attraverso gli occhi di ALESSIO RIGO DE RIGHI e MATTEO ZOPPIS.

Nel loro approccio, i registi cercano di decostruire il mito del western, creando una nuova mitologia cinematografica che sia più attuale e consapevole, senza però rinunciare all’intrattenimento. Si presenta così TESTA O CROCE?, un’opera che, sebbene sembri rispettare le convenzioni del genere, si distanzia dalla classica ambientazione californiana per immergersi nel Lazio, dove l’eroe non è un uomo, ma una donna con tratti distintivi e determinati.

Il contesto storico e culturale del film

Assente ALESSANDRO BORGHI, che interpreta il buttero SANTINO, i registi hanno condiviso curiosità e dettagli sul film ambientato nel 1890. L’azione si svolge durante il tour italiano del WILD WEST SHOW di BUFFALO BILL, presentato per la prima volta al Festival di Locarno, dopo la sua esposizione a Cannes. MATTEO ZOPPIS ha spiegato come la storia di Buffallo Bill a Roma sia stata una parte fondamentale delle loro infanzie, così come la competizione tra gli cowboy americani e i butteri di Cisterna Latina.

Testa o croce? Un western innovativo con Alessio Rigo De Righi, Matteo Zoppis e Nadia Tereszkiewicz

La narrazione mantiene un forte legame con la tradizione oratoria, ma i registi mirano anche a esaminare il significato di scrittura e narrazione. In questo caso, BUFFALO BILL diventa il narratore della storia, e la scrittura si intreccia con le vicende del film.

Un viaggio attraverso la complessità del genere

TESTA O CROCE? non solo esplora il mondo del western, ma lo fa in un periodo storico specifico, introducendo tematiche rilevanti mediante uno dei suoi quattro capitoli. Questo capitolo in particolare affronta un gruppo di anarchici insurrezionalisti che desidera ostacolare la costruzione della ferrovia. ALESSIO RIGO DE RIGHI ha affermato che il film nasce dall’intento di realizzare un western ambientato in Italia, creando così un legame con eventi storici reali.

La figura di SANTINO viene presentata come un buttero diverso dal tradizionale eroe del west; egli possiede abilità equestri, ma non è esperto nell’uso delle armi. Questa scelta narrativa permette ai registi di mettere in evidenza la co-protagonista, ROSA, e il suo percorso di crescita. La dinamica tra i personaggi sottolinea l’interdipendenza tra loro, mentre il film si concentra sempre più sull’evoluzione di ROSA.

Il ritratto di una protagonista audace

Per NADIA TERESZKIEWICZ, interpretare ROSA rappresenta una sfida affascinante. L’attrice ha espresso il suo entusiasmo nel dare vita a un personaggio che, pur radicato nel passato, affronta tematiche attuali. La sua storia d’amore, sebbene centrale, non la definisce completamente. Ha trovato particolarmente interessante il lavoro con i registi, i quali le hanno confezionato un ruolo originale e stimolante.

Matteo Zoppis ha aggiunto che l’obiettivo era costruire un film che si ispirasse a western con forti eroine femminili. La reinterpretazione dell’eroe classico, attraverso la figura femminile, è stata una direzione ricercata, per svelare progressivamente la forza di ROSA.

Un antagonista ricco di sfumature

La ricerca storica rimane un pilastro per Zoppis e Rigo De Righi, i quali pongono le loro storie in contesti ben definiti. Nel film, oltre a personaggi inventati, compare anche BUFFALO BILL, che non si limita a essere un eroe del west, ma funge anche da narratore della storia. RIGO DE RIGHI ha fatto notare che la complessità del personaggio di Bill li ha affascinati fin dall’inizio, presentandolo non solo come un antagonista, ma come un narratore ambiguo e capace di alterare la verità.

Questa rappresentazione porta il pubblico a riflettere sulla natura della narrazione e sulla mistificazione insita nelle cronache. Come Zoppis ha sottolineato, il WILD WEST SHOW rappresentava una collezione di storie mistificate, e l’opera si avvale di queste dissonanze per esplorare temi contemporanei attraverso la lente del passato.

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