Stile Alberto: Alberto Arbasino e le “smandrappate” protagoniste di una clip esclusiva

Un viaggio attraverso la vita di Alberto Arbasino

Il documentario che rende omaggio ad Alberto Arbasino è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Freestyle Arts. Questo lavoro, frutto della collaborazione tra Michele Masneri e Antongiulio Panizzi, offre uno sguardo approfondito sulla vita di un importante scrittore, giornalista e politico italiano.

Il film, intitolato “Stile Alberto”, esplora i molteplici aspetti della personalità di Arbasino, scomparso nel 2020. Gli autori utilizzano una divertente clip esclusiva per illustrare l’origine del termine “smandrappate”, creato dall’amica Adriana Sartogo in riferimento al celebre scrittore. Questo è solo uno dei tanti segreti e peculiarità che emerge dal documentario, che cerca di catturare l’essenza di un intellettuale poliedrico e affascinante.

La complessità di un intellettuale unico

Come evidenziato nelle note stampa, “Stile Alberto” è un autentico viaggio alla scoperta di Alberto Arbasino, una figura sicuramente originale nella cultura italiana. Il suo talento si manifestava sia attraverso la scrittura che nei salotti dell’epoca, dove la sua ironia e mondanità erano evidenti. Arbasino, noto per il suo approccio brillante e critico, ha ricoperto vari ruoli nel panorama culturale, da intellettuale e giornalista a deputato e dandy, diventando un punto di riferimento per generazioni di lettori.

Stile Alberto: Alberto Arbasino e le “smandrappate” protagoniste di una clip esclusiva

Diretto da Michele Masneri, che ha anche scritto il libro da cui il film trae ispirazione, il documentario combina materiali d’archivio, filmati inediti e testimonianze di amici, familiari e colleghi. Questa amalgama di elementi aiuta a ricostruire la complessità di Arbasino, dai suoi inizi nel “Gruppo 63” fino alla sua influenza politica, passando per le relazioni con figure come Pasolini e Visconti. La sua elegante presenza si intreccia con il racconto della sua vita, compreso il legame profondo con il compagno Stefano.

Testimonianze preziose e il ricordo di un maestro

Nel corso del documentario, diversi personaggi significativi si esprimono riguardo ad Arbasino. Tra loro troviamo Giovanni Agosti, storico dell’arte, Giorgio Montefoschi, scrittore, e Adriana Sartogo, amica di lunga data. Presenziano anche Alvar González-Palacios, storico dell’arte, Masolino d’Amico, critico teatrale e i familiari Silvia, Mario e Ambrogio Arbasino. Persone come Paola Garlaschelli, sindaca di Voghera, e Marisela Federici, socialite, offrono ulteriori prospettive sulla figura di Arbasino.

Michele Masneri, il regista, ha descritto Arbasino come un bastian contrario, non allineato con i gruppi di potere del suo tempo. Questo aspetto critico si rifletteva nei suoi rapporti con autori come Moravia e altre lobby culturali. Secondo Masneri, Arbasino rappresentava un ponte tra mondi apparentemente distanti, capace di trattare temi elevati e poi passare a interviste più popolari. Era conosciuto come un grande maestro di giornalismo e si distingueva per il suo stile elegante in un contesto in cui molti scrittori non prestavano attenzione al proprio abbigliamento. Tuttavia, la sua capacità di rimanere al di fuori degli schieramenti politici tradizionali lo ha portato a essere emarginato, pur essendo riconosciuto come uno dei più talentuosi del suo tempo.

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