Sebastiano Somma racconta il suo esordio nel musical nei panni di una donna brutta e cattiva

Sebastiano Somma, noto attore italiano, si sta cimentando in un nuovo entusiasmante progetto teatrale. Fino al 4 gennaio, interpreta il ruolo della temibile preside Trinciabue nel musical “Matilda”, diretto dal talentuoso Massimo Romeo Piparo, direttore artistico dello stesso teatro Sistina, che è una vera e propria istituzione per il musical italiano. Con lui sul palco ci sono anche Roberta Lanfranchi e una vivace compagnia di giovani talenti, tra cui Giulia Chiovelli, che interpreta la protagonista.

La sfida di un debutto in un ruolo inaspettato

Per Somma, esibirsi in un musical è un’esperienza intensa e carica di emozione. Si trova a fare i conti con una certa dose di tensione ad ogni spettacolo, ma è entusiasta di poter esplorare un personaggio così complesso come quello della preside Trinciabue. In un’intervista, ha rivelato quanto fosse inaspettato per lui debuttare nel mondo del musical interpretando un personaggio con queste caratteristiche, lontano dall’idea tradizionale di un eroe affascinante. Racconta di come questa figura, pur essendo brutale e antipatica, riesca a creare un legame con il pubblico. La trasformazione richiesta è totale, e il messaggio centrale del musical è potente: attraverso la cultura e la letteratura, è possibile superare le difficoltà rappresentate dalla figura della Trinciabue.

Esperienze passate e ruoli inediti

Somma ha già avuto delle esperienze significative nella sua carriera, anche se non ha mai interpretato un ruolo di donna o di persona transgender prima d’ora. L’unica volta che ha affrontato un tema simile è stato in un film del 2017, “My Italy”, diretto da Bruno Colella. In quel progetto, era parte di un cast stellare e ha recitato in una scena memorabile, dove un ex eterosessuale scopre e dichiara il suo amore per un uomo. Anche se il suo cammino artistico non l’ha portato a vestire i panni di un personaggio femminile fino ad ora, Somma sente la responsabilità di affermare la necessità di rappresentazioni diversificate nell’arte.

Un confronto ispirante con i giovani talenti

Interrogato sul suo rapporto con i giovanissimi co-protagonisti di “Matilda”, Somma ha espresso un’ammirazione sincera per il loro entusiasmo e professionalità. Ogni sera, dietro le quinte, si lascia contagiare dalla loro energia e dalla freschezza delle loro performance. La loro presenza arricchisce notevolmente il clima del musical, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente. Somma osserva come questi giovani artisti, impegnati in balli e canti, rappresentino una vera e propria meraviglia e ispirazione per chiunque si trovi ad assistere allo spettacolo.

Futuri progetti e nuove avventure artistiche

Guardando al futuro, Somma ha chiarito che, al momento, non ha intenzione di proseguire nel mondo del musical dopo “Matilda”. Ha già in calendario un nuovo film diretto da Pupi Avati, intitolato “Nel tepore del ballo”. Questa produzione, che vedrà Massimo Ghini come protagonista, includerà un cast di nomi illustri come Isabella Ferrari e Raoul Bova. Somma si sente pronto a tornare al cinema, ma non dimentica mai l’importanza del teatro, che considera un fondamentale passo nella carriera di ogni attore.

Radici e identità: il legame con Napoli

Sebbene Somma sia un orgoglioso napoletano, non è solito recitare in dialetto, a differenza di molti dei suoi colleghi partenopei. Questo aspetto non è stato una scelta consapevole, ma piuttosto una conseguenza della sua vita e della sua carriera. Ha lasciato Napoli negli anni Ottanta, ma il legame con la sua terra rimane forte e presente. Quando gli viene dato modo di esprimere la sua napoletanità, sente una grande gioia, dimostrando come le sue radici siano sempre all’origine della sua arte, conferendole una profondità unica.

Somma continua il suo cammino artistico con passione e dedizione, riflettendo su ogni nuovo ruolo e progetto come un’opportunità per crescere e affinare la sua abilità. La sua esperienza in “Matilda” rappresenta un importante capitolo della sua carriera, un incontro tra passato e futuro, tra teatro e cinema, sempre ancorato alle sue origini.