Il sindacato degli sceneggiatori italiani si oppone all’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema
In un contesto di crescente preoccupazione per l’influsso dell’intelligenza artificiale (IA) sull’industria cinematografica, il sindacato degli sceneggiatori italiani, WGI, ha espresso fermamente il suo dissenso verso la decisione di Rai Cinema di acquisire e distribuire opere realizzate con questa tecnologia. Attraverso un comunicato stampa, il sindacato ha denunciato il sostegno di Rai Cinema Channel al contest Cort-IA, che promuove la creazione di cortometraggi attraverso l’utilizzo di software generativi e chatbots.
Il contest Cort-IA e le sue implicazioni
L’iniziativa, lanciata dal laboratorio SophIA, di cui Rai Cinema è partner ufficiale, invita gli autori cinematografici a scrivere sceneggiature avvalendosi dell’intelligenza artificiale. I progetti selezionati saranno premiati con la produzione di cortometraggi, testando anche tecnologie basate su IA. Il sindacato degli sceneggiatori ha criticato duramente quest’approccio, sottolineando che l’uso di denaro pubblico per tali progetti non è appropriato, dato che Rai Cinema riceve finanziamenti da risorse statali e dal canone pubblico.
Le preoccupazioni del sindacato
WGI ha messo in evidenza i rischi associati all’uso dell’IA nella scrittura creativa, evidenziando come questa tendenza possa minacciare il lavoro di centinaia di migliaia di professionisti del settore. La mancanza di regolamentazione attuale permette all’intelligenza artificiale di appropriarsi di opere protette da copyright senza compensare adeguatamente i legittimi autori. Ciò, secondo il sindacato, porta alla creazione di prodotti privi di autentica emozione e originalità, trasformando esperienze umane in merce per generare profitti per grandi aziende e investitori.
Un momento critico per il settore audiovisivo
In questo scenario complesso, il sostegno di Rai Cinema al contest Cort-IA appare particolarmente controverso. In un periodo di grave instabilità geopolitica, molti professionisti del settore italiano temono di perdere il loro lavoro e subire una diminuzione dei guadagni. Il sindacato ha sollecitato Rai Cinema a investire nella creazione di storie autentiche, scritte da sceneggiatrici e sceneggiatori umani, piuttosto che sostenere iniziative che favoriscono multinazionali poco trasparenti.