Sanremo 2026, Carlo Conti parla della durata delle puntate: “Dicono che sono troppo veloce”

Il Festival della Canzone Italiana si avvicina

La nuova edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo si prepara a tornare sul palcoscenico. Con l’annuncio dei grandi artisti che parteciperanno, Carlo Conti ha condiviso alcune curiosità sulla durata dell’evento, svelando anche qualche aneddoto interessante.

Le date e i protagonisti dell’evento musicale

Con la rivelazione dei 30 artisti in gara, il noto interrogativo si ripresenta: quanto durerà il Festival di Sanremo 2026? Il 76° Festival, previsto dal 24 al 28 febbraio al Teatro Ariston e in diretta su Rai 1, Radio2 e RaiPlay, sarà ancora condotto da Carlo Conti. Il presentatore ha già dichiarato che la sua intenzione è quella di mantenere un ritmo incalzante e dedicare tributi a coloro che hanno contribuito a rendere indimenticabile questa manifestazione, come Pippo Baudo, Ornella Vanoni e Peppe Vessicchio. È fondamentale per lui garantire orari accessibili per chi la mattina seguente deve alzarsi presto.

Una promessa di tempi umani e un ritmo sostenuto

Sanremo 2026 si presenta con l’impegno di evitare le lunghe notti tipiche delle edizioni passate. Carlo Conti ha spiegato ai microfoni di Non Stop News su RTL 102.5 il suo obiettivo di mantenere un buon ritmo fino al momento del passaggio al Dopofestival di Nicola Savino. Ha commentato scherzosamente di essere arrivato all’una o una e dieci nelle edizioni precedenti, rivelando che gli è stato detto di essere troppo veloce. La durata della trasmissione rimarrà simile a quella delle edizioni da lui condotte in passato.

Tributi e omaggi nella programmazione

Durante il festival non saranno presenti solo le 30 canzoni in gara, ma anche momenti celebrativi dedicati a figure iconiche del panorama musicale e televisivo italiano come Pippo Baudo, Ornella Vanoni e il maestro Peppe Vessicchio. Carlo Conti ha sottolineato l’importanza di ricordare le personalità che hanno fatto la storia del Festival, promettendo che i tributi saranno discreti e ben pensati. Ha evidenziato che basteranno piccole citazioni per commemorare questi grandi artisti, mantenendo così una narrazione fluida senza dilungare eccessivamente la serata.

Il programma delle serate e la gestione dei tempi

Il festival avrà inizio martedì 24 febbraio, con tutte e 30 le canzoni in gara che si esibiranno sul palco dell’Ariston, promettendo una vera e propria immersione musicale, caratterizzata da ritmi serrati e pochi intervalli di chiacchiere. I giorni successivi, mercoledì 25 e giovedì 26 febbraio, vedranno esibirsi metà degli artisti, 15 per serata, mentre la gara delle Nuove Proposte sarà concentrata in uscita brevi per evitare di allungare troppo i tempi. Venerdì, durante la tradizionale serata delle cover, tutti i cantanti torneranno sul palco, accompagnati da ospiti italiani e internazionali per reinterpretare brani storici. Anche in questo caso la parola d’ordine sarà il controllo dei tempi, evitando maratone notturne.

Discussioni sui partecipanti e le polemiche social

Mentre si definiscono gli orari e gli ospiti, sui social sono emerse polemiche riguardanti il cast di Sanremo 2026, accusato da alcuni di non includere abbastanza “veri Big”. Carlo Conti ha risposto a queste critiche sottolineando una visione generazionale del Festival, affermando che il concetto di “Big” è relativo nell’attuale panorama musicale. Ha ricordato esempi di artisti meno conosciuti che hanno avuto grande successo, come Lucio Corsi, il quale ha impressionato durante la sua partecipazione lo scorso anno. Conti ha dichiarato di preferire un certo distacco dalle critiche online, evidenziando la sua scelta di non seguire le discussioni sui social media.

Focus sulle canzoni e la loro presentazione

Per il direttore artistico, il fulcro dell’evento rimane quello delle canzoni e la loro capacità di resistere al passare del tempo. Inoltre, è importante come esse vengano presentate al pubblico da casa. Carlo Conti, con la sua esperienza da DJ, si concentra sul ritmo della scaletta e non si spaventa per le polemiche attorno al festival. Anzi, ha affermato che alimentare tali discussioni è benefico per la manifestazione, contribuendo a generare interesse e coinvolgimento nel pubblico.