Ryan Reynolds contatta il giornalista che criticò John Candy per il suo peso

Il documentario su John Candy al Toronto International Film Festival

Durante il Toronto International Film Festival, la star di Deadpool e Wolverine, RYAN REYNOLDS, ha avuto l’opportunità di presentare un documentario dedicato a JOHN CANDY, una figura iconica della comicità. In questa occasione, ha deciso di difendere il comico canadese, rispondendo alle critiche ricevute da parte di alcuni membri della stampa riguardo al suo peso. Questo gesto ha messo in luce non solo l’ammirazione di REYNOLDS per CANDY, ma anche la necessità di affrontare temi delicati come il bullismo verbale e la pressione che gli artisti possono subire dal pubblico e dai media.

REYNOLDS ha rivelato di aver personalmente contattato un giornalista che aveva fatto commenti negativi su CANDY. L’attore ha affermato di aver deciso di escludere alcune dichiarazioni denigratorie nel montaggio finale del documentario, ritenendole non necessarie. Durante la realizzazione del film, insieme a COLIN HANKS, è stato recuperato del materiale d’archivio con interviste di quel periodo, dove vari giornalisti commentavano in modo poco simpatico sul comico.

Un incontro riflessivo con un giornalista critico

REYNOLDS ha spiegato di aver contattato uno dei giornalisti che avevano criticato CANDY, non con l’intento di metterlo sotto accusa, ma piuttosto per avere un dialogo sincero. Ha dichiarato: “Ci sono state molte cose che abbiamo lasciato fuori dal documentario, giornalisti che dicevano cose. A uno di loro ho telefonato. Non stavo cercando di metterlo alla berlina o insegnargli una lezione.” Questa conversazione ha rappresentato un momento di introspezione, permettendo di esplorare le dinamiche delle critiche e il loro impatto sulla vita di un artista.

Ryan Reynolds contatta il giornalista che criticò John Candy per il suo peso

REYNOLDS ha continuato raccontando che, pur avendo escluso parti delle dichiarazioni nel documentario, avrebbe potuto includerle se fosse stato utile per il giornalista stesso: “Gli ho detto che avevo tolto quella parte dal film, ma l’avrei potuta inserire se avessi voluto parlarne, perché magari hai qualcosa da dire a riguardo, sul suo percorso quando si tratta di certe cose.” Questo scambio ha dato vita a una conversazione più profonda, mettendo in risalto l’importanza della comprensione e della sensibilità nei confronti delle parole che si usano per descrivere le persone.

Le interviste e il ricordo di John Candy

Nonostante alcune scelte editoriali, il documentario mantiene un forte impatto attraverso spezzoni di interviste in cui diversi giornalisti deridevano CANDY a causa del suo peso. Le risposte dell’attore, spesso argute e sagaci, sembrano sottolineare non solo la sua grandezza come comico, ma anche il coraggio nel affrontare le avversità. RYAN REYNOLDS, commosso, ha parlato del legame speciale con CANDY, condividendo momenti toccanti davanti al pubblico del festival.

Il documentario include importanti testimonianze di amici e colleghi di CANDY, tra cui nomi noti come STEVE MARTIN, BILL MURRAY, MACAULAY CULKIN, TOM HANKS, CATHERINE O’HARA e molti altri, offrendo un tributo affettuoso alla sua memoria. I figli di CANDY, CHRISTOPHER e JENNIFER CANDY, hanno rivelato di aver percepito la presenza protettiva del padre nei confronti di CULKIN durante le riprese di “Io e zio Buck”, un chiaro esempio dell’amore e della dedizione che CANDY aveva per la sua famiglia e per i giovani attori con cui lavorava.

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