Ritorno alle Radici: Valeria Bragarenco e il Rinnovamento della Moldavia tra Tradizione e Futuro Europeo

Un Ritorno alle Radici: La Storia di Valeria Bragarenco

«Dieci anni fa, chi sceglieva di restare qui veniva visto come un folle», esordisce Valeria Bragarenco con i suoi capelli rossi e uno sguardo determinato. A 28 anni, è tornata a Chisinau, capitale della Moldavia, terreno d’origine dal quale era fuggita una decade fa, convinta di non fare mai più ritorno. «Nessuno ti insegnava ad amare il tuo Paese», confida mentre sorseggia un caffè. «Non c’era alcun futuro, per sperare in una vita migliore l’unica opzione era allontanarsi».

Un Viaggio Inaspettato verso Casa

Seguendo le orme di sua madre, Valeria ha lasciato la Moldavia per studiare giornalismo in Romania, e poi ha lavorato in Italia, Turchia e Ungheria. Ma, spinta dal marito e dal desiderio di stare vicino alla famiglia, ha deciso di tornare nella sua terra d’origine.

Un Paese in Trasformazione

Durante le sue ricerche, Valeria ha scoperto un Paese in cambiamento. Sotto la guida della presidente Maia Sandu, Moldavia sta vivendo una fase di rinnovamento e crescita.

Ritorno alle Radici: Valeria Bragarenco e il Rinnovamento della Moldavia tra Tradizione e Futuro Europeo

Il Voto del Futuro

Il 28 settembre, la Moldavia si prepara ad affrontare un’importante scadenza elettorale per il rinnovo del Parlamento. Situata tra Ucraina e Romania, la Moldavia ha attraversato una delicata transizione geopolitica negli ultimi anni. Un ex stato sovietico, oggi il Paese cerca di bilanciare tradizioni filo-russe e aspirazioni europee. Divenuto ufficialmente candidato per l’Unione Europea nel 2022, la Moldavia si impegna ad abbandonare la sua eredità sovietica investendo nel turismo e nei propri giovani.

Tradizione Vitivinicola e Turismo

La viticoltura è un elemento fondamentale della cultura moldava. «È una tradizione che risale a 7000 anni fa», racconta Tatiana Arcan, direttrice di InnoVillage Moldova, focalizzata su innovazioni sostenibili nelle comunità rurali. Le celebri gallerie sotterranee di Cricova sono solo uno dei luoghi da visitare: una cittadella del vino che ospita dieci milioni di bottiglie, tra cui etichette storiche e produzioni recenti. Castello Mimi, costruito nel 1900, è un altro gioiello che offre serate di opera e balletto ai visitatori.

Chisinau: Un Gioiello Verde

La capitale è vivace e ricca di vita. Orheiul Vechi, un sito in candidatura per il Patrimonio dell’UNESCO, conserva testimonianze storiche e culturali significative. Inoltre, un chatbot innovativo chiamato Village Travel Bot offre informazioni turistiche su 200 località, disponibile in diverse lingue. «Si tratta di amplificare le storie dei nostri villaggi», spiega Tatiana, evidenziando l’importanza dell’identità e della digitalizzazione.

Il Ritorno di Mihail: Un Testimone di Cambiamento

Anche Mihail, 40 anni, ha scelto di tornare dopo aver trascorso diversi anni in Italia. Ora lavora come fixer a Chisinau per imprenditori stranieri. Con un passato educativo in Italia, Mihail ha sentito il richiamo della sua casa. «Quando varcavo il confine, percepivo l’aria familiare. Volevo tornare», racconta, orgoglioso del suo Paese che sta crescendo e accogliendo sempre più turisti.

Investimenti e Futuro Sostenibile

Il governo moldavo si sta muovendo attivamente per sviluppare il settore turistico. Andrei Christol, segretario di Stato al Ministero della Cultura, espone un piano strategico che coinvolge marketing, infrastrutture e servizi per ottimizzare l’esperienza turistica. Tra le iniziative, progetti per attrarre giovani professionisti di ritorno dall’estero e programmi educativi per gli studenti delle comunità rurali.

Verso un futuro Aperto all’Europa

La Moldavia guarda al futuro attraverso gli occhi dei giovani, sia quelli che tornano sia quelli che rimangono. Il voto per il rinnovo del Parlamento rappresenta una pietra miliare per il futuro del Paese, bilanciato tra aspirazioni europee e legami russi. I giovani sembrano concordi: l’integrazione nell’Unione Europea è la via da seguire, senza però dimenticare le proprie tradizioni.

Personalmente, sento un forte legame con queste storie di ritorno e rinascita. È straordinario vedere come giovani come Valeria e Mihail riescano a connettersi con le loro radici e contribuire attivamente al cambiamento del loro Paese. Penso che la Moldavia abbia un grande potenziale, ma mi chiedo, quali altri passi servono affinché il mondo conosca e apprezzi davvero questo angolo d’Europa?

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