La nuova visione di predator: badlands
Il film “Predator: Badlands” sta per arrivare nei cinema e porta con sé una serie di nuove considerazioni da parte del regista Dan Trachtenberg. L’approccio iniziale a questo progetto cinematografico si discosta notevolmente da quello che il pubblico avrà modo di vedere sul grande schermo. La storia che Trachtenberg ha immaginato in origine avrebbe presentato uno scontro tra Predator e nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, un’idea che crea immediatamente curiosità e anticipazione riguardo al tipo di narrazione che il film poteva seguire.
Durante un’intervista, il regista ha delineato come l’idea originale fosse fondamentalmente innovativa per il franchise, riflettendo sulla possibilità che il Predator potesse vincere, un concetto inusuale rispetto al tema tradizionale dove il cacciatore alieno è una figura da combattere. Questa inversione di ruoli avrebbe potuto apportare un significato nuovo all’intera saga, spingendo lo spettatore a riconsiderare le dinamiche tra cacciatore e preda.
Il cambiamento nella narrazione
Trachtenberg ha illustrato che il suo intento iniziale era di mostrare il Predator come una figura attiva contro i nazisti, un’idea accattivante per gli appassionati di azione. Tuttavia, la sua visione si è evoluta, evitando di diventare un film di vendetta convenzionale. Egli ha affermato di voler scostarsi da una formula slasher classica, dove il mostro elimina uno dopo l’altro i suoi bersagli. L’obiettivo era quello di conferire al Predator un arco narrativo personale, trasformandolo da semplice antagonista a protagonista capace di suscitare empatia.
Questo ripensamento ha portato a una revisione del design e della concezione del personaggio stesso. Trachtenberg ha ammesso che alcune idee iniziali erano troppo audaci, portando a design che andavano oltre il limite. L’equilibrio finale del personaggio è stato raggiunto grazie alla costumista Ngila Dickson, vincitrice del Premio Oscar, che ha ridisegnato l’aspetto del famoso Yautja, rendendolo meno medievale e più simile a un guerriero nomade, evocando immagini di figure leggendarie come Conan.
I nuovi protagonisti umani nel film
Un aspetto cruciale della narrazione di “Predator: Badlands” è rappresentato dai personaggi umani, che giocano un ruolo fondamentale nel ribaltamento della prospettiva. Elle Fanning interpreta due sinteti, Thia e Tessa, portando sullo schermo una dinamica interessante e profondamente umana. Thia è caratterizzata da un’indipendenza ed empatia spiccate, mentre Tessa appare più rigorosa e scientifica, creando un contrasto che arricchisce la trama e offre differenti sfumature sul tema del progresso tecnologico.
Inoltre, Dimitrius Schuster-Koloamatangi, che veste i panni di Dek, ha commentato la novità di avere un Predator emarginato e inedito nel panorama cinematografico, evidenziando come questa premessa possa risultare sorprendente e intrigante. Il suo personaggio, considerato il più debole della famiglia, si trova in un viaggio di ricerca di redenzione personale, contribuendo ulteriormente alla complessità della narrazione e delle relazioni tra i vari personaggi.
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