Svelamenti di un attore in continua evoluzione
L’attenzione si concentra su uno dei volti più noti del panorama televisivo italiano, pronto a tornare sullo schermo con la seconda stagione della serie comedy “Gigolò per caso – La sex guru”, disponibile su Prime Video dal 2 gennaio. L’attore ha rivelato dettagli intimi della sua vita personale e professionale, rivelando successi e sfide affrontate nel corso degli anni. Con un approccio disinvolto, ha condiviso la sua visione sul ruolo che interpreta, definendosi goffo e generoso, rispecchiando l’italiano medio, ma diversificando la sua vita professionale.
Il padre, il calcio e le prime passioni
Nato in una famiglia con forti aspirazioni, il padre dell’attore era un dentista appassionato di calcio, noto per il suo sogno di vederlo diventare un calciatore. Lo ha accompagnato sui campi sportivi della periferia romana fin dalla giovane età. A dispetto delle aspettative paterne, l’attore ha riconosciuto di non avere il carattere adatto per intraprendere una carriera nel calcio ad alti livelli. Ha ammesso che il rigore richiesto e la preparazione psicologica necessaria per competere sono fondamentali, attributi che non sentiva di possedere. Nonostante ciò, il suo amore per lo sport e le esperienze infantili hanno certamente contribuito alla sua crescita personale.
Le sue avventure calcistiche lo hanno portato a giocare con nomi illustri, ma la strada per la fama è stata tracciata attraverso la recitazione. I primi passi nel mondo della televisione, come nella serie “Elisa di Rivombrosa”, gli hanno permesso di esprimere il proprio talento, anche in circostanze difficili come quando recitava con una caviglia rotta. Poco dopo, è arrivata la popolarità con “Un medico in famiglia”, un’esperienza che ha cambiato radicalmente la sua vita. Il successo l’ha catapultato in un nuovo mondo, dove ha dovuto affrontare i paparazzi e le pressioni del pubblico. Nonostante tutto, ha mantenuto la propria umiltà, ricordando sempre le proprie origini.
Riflessioni sui ruoli e la narrazione personale
Sermonti ha parlato della sua esperienza in “Boris”, ritenuta il regalo più bello della sua carriera. Definito dai suoi amici creatori della serie, ha avuto l’opportunità di mostrare un lato diverso di sé, allontanandosi dal ruolo dell’attore romantico. Ha raccontato aneddoti divertenti sul suo personaggio, rivelando che pur essendo un attore di successo, ha sempre incontrato figure simili a quelle che ha interpretato, elementi che hanno arricchito il suo percorso artistico.
La sua visione sul narcisismo ha sollevato interrogativi interessanti. Ha messo in dubbio l’idea comune che il narcisismo sia un tratto esclusivo degli attori, affermando di aver conosciuto professionisti in altri ambiti con livelli di narcisismo ben più elevati. Nel suo caso, ha rivelato che la spinta a diventare attore nasce da un profondo bisogno di essere amati e accettati, un aspetto che ha reso la sua adolescenza complicata. Il lutto precoce per la scomparsa della sorella ha lasciato un segno profondo, plasmando la sua personalità e il suo approccio alla vita.
Riflessioni sulla vita e le scelte personali
L’attore ha affrontato anche il tema dell’istruzione, ammettendo di aver avuto un percorso scolastico difficile, culminato con quattro bocciature. La sua esperienza con l’università, dove non si è laureato nonostante fosse vicino al traguardo, riflette il suo spirito libero e anticonformista. Non ha mai ritenuto fondamentale ottenere un pezzo di carta, preferendo dedicarsi alla carriera artistica. La decisione di non cimentarsi nei social media è un altro aspetto della sua filosofia di vita. L’odio e la venerazione che spesso accompagnano le figure pubbliche lo hanno spinto a prendere le distanze, preferendo vivere lontano da tali eccessi.
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