Pietro Sermonti racconta il lutto a 5 anni, il legame con il papà e la carriera in tv e calcio

Pietro Sermonti si prepara a tornare sul piccolo schermo con la seconda stagione di Gigolò per caso, disponibile su Prime Video dal 2 gennaio. In un’interessante intervista al Corriere della Sera, l’attore si racconta toccando vari aspetti della sua vita, dai ricordi familiari ai momenti difficili dell’adolescenza, fino alla sua carriera, sempre con un tocco di ironia.

Il legame speciale con il padre Vittorio

Pietro Sermonti descrive un legame molto profondo con suo padre Vittorio, un letterato noto per la sua passione per Dante. Il padre ha sempre nutrito un sogno: vedere Pietro diventare calciatore. Questo desiderio si è tradotto in anni di supporto durante le partite nei campi della periferia di Roma, iniziando da quando Pietro aveva solo nove anni. L’attore ricorda i momenti vissuti in campo, dove ha avuto la fortuna di giocare accanto a nomi illustri, come Marco Materazzi. Mentre il suo compagno ha raggiunto la gloria nel calcio vincendo la Coppa del Mondo, Pietro ha cavalcato altre strade, ridendo con affetto di quel sogno non realizzato.

I periodi bui della giovinezza

Sebbene il supporto familiare fosse forte, Pietro non nasconde le difficoltà che ha affrontato durante l’adolescenza. Rivela di aver attraversato un periodo di grande tristezza e rabbia, caratterizzato da sentimenti di rancore verso il mondo circostante. La perdita della sorella, avvenuta quando lui era ancora molto giovane, ha lasciato un segno profondo e duraturo nella sua vita, una ferita che ha faticato a elaborare. Ricordando quegli anni, afferma di essersi sentito particolarmente vulnerabile, senza gli strumenti necessari per gestire il dolore.

Un percorso scolastico irregolare

La strada educativa di Pietro Sermonti è stata tutt’altro che semplice. L’attore racconta di essere stato bocciato ben quattro volte durante il suo percorso scolastico. Anche l’esperienza in una scuola francese si è rivelata complicata, costringendolo a dover superare esami difficili, tra cui quello di italiano. In un momento di nostalgia, ricorda le parole di suo padre, che cercava di consolarlo dicendo che in futuro non avrebbe ricordato quei fallimenti. Tuttavia, Pietro ammette di avere memorie vivide di quei momenti, anche a distanza di decenni.

Scelte universitarie e riflessioni personali

Il cammino accademico di Pietro lo porta all’università, iscrivendosi a Scienze politiche con un focus sulla storia e sulla politica. La sua carriera universitaria si interrompe però prima di raggiungere la laurea, lasciando solo cinque esami da sostenere. Con una nota di ironia, l’attore riflette sulle sue motivazioni: il desiderio di non avere una “carta” che certificasse il suo percorso, manifestando un certo narcisismo. Oggi guarda indietro a quella scelta con una consapevolezza diversa, riconoscendo che avrebbe potuto completare il percorso senza troppi problemi.

Elaborazione del lutto e complicazioni emotive

Nell’ambito di una precedente intervista, Pietro ha condiviso per la prima volta i dettagli sul lutto che ha subito per la perdita della sorella minore. Sebbene non abbia ricordi chiari di quel periodo, si ricorda di emozioni confuse e vaghe. A tre decenni di distanza, ammette di aver finalmente iniziato a elaborare quel dolore, ma confessa che, da bambino, si sentiva colpevole. Quando un bambino percepisce di non ricevere l’attenzione necessaria a causa delle difficoltà di un altro membro della famiglia, può nutrire dei sensi di colpa quando quella situazione cambia drammaticamente. Pietro riflette su quanto sia stato difficile per lui affrontare la realtà e come questi sentimenti lo abbiano accompagnato per gran parte della sua vita.

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