Pierfrancesco Favino a Venezia si propone come “maestro” di tennis e parla di Sinner

Il nuovo film di Pierfrancesco Favino: un maestro del tennis

Il recente lavoro di Pierfrancesco Favino, intitolato “Il maestro”, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2025 nella sezione Fuori Concorso. Sebbene il film tratti tematiche legate al tennis e all’ascesa del giovane talento Jannik Sinner, l’attore ha subito chiarito che non sarà lui a interpretare il ruolo di Sinner in una futura pellicola dedicata al giovane campione.

Favino torna a Venezia nei panni di un maestro di tennis con una carriera piuttosto complessa, incaricato di allenare un ragazzo considerato poco promettente. L’attore ha condiviso il suo vivo interesse per il tennis e riconosce che la storia di Sinner rappresenta un’opportunità narrativa molto interessante, ma ha insistito sul fatto che non gli piacerebbe recitare nel suo ruolo specifico.

Durante la sua partecipazione alla Mostra del Cinema, Favino ha dichiarato di avere una passione autentica per il tennis, anche se non ricambiata, e ha evidenziato come l’Italia stia emergendo nel panorama tennistico internazionale. Ha sottolineato che la nascita di Sinner in una località non tradizionale per il tennis aggiunge un ulteriore strato di fascino alla sua storia, suggerendo che un contrasto narrativo è essenziale per colpire il pubblico.

Pierfrancesco Favino a Venezia si propone come “maestro” di tennis e parla di Sinner

La trama di “Il maestro” e il messaggio del regista

Il film si apre con una dedica al padre di Andrea Di Stefano, e il regista ha spiegato che molte delle situazioni rappresentate nel lungometraggio sono basate sulle sue esperienze personali. “Il maestro” è così un omaggio a un incontro significativo avvenuto nella sua giovinezza con un insegnante di tennis, che ha avuto un impatto positivo sulla sua crescita personale.

Un insegnamento fondamentale: accettare la sconfitta

All’interno della narrazione di “Il maestro”, emerge un messaggio importante per la società contemporanea: l’importanza di imparare a perdere. Questo concetto è ripreso da Favino stesso, il quale ha affermato che la storia del film illustra come, in un contesto dominato dall’ossessione per il successo, sia comunque possibile esistere e trovare un valore personale oltre le vittorie. Favino ha anche menzionato influenze significative nella sua carriera, compresi insegnanti casuali che lo hanno arricchito durante il suo percorso.

Quando si parla del suo approccio al lavoro, Favino ha rivelato di preferire uno stile più creativo e variegato nel suo modo di recitare, paragonandolo all’idea di palle corte nel tennis. Pur vivendo costantemente sotto l’ombra del giudizio e della competizione, egli cerca di divertirsi nel suo mestiere, consapevole della percezione che può avere dal pubblico riguardo al suo stile di recitazione.

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