Paola Caruso ha recentemente aperto il suo cuore nell’emozionante trasmissione “Storie al bivio”, condotta da Monica Setta, svelando uno dei periodi più dolorosi della sua esistenza. L’attrice e showgirl ha condiviso la sua esperienza riguardo il primo Natale trascorso senza la madre, Wanda, venuta a mancare dopo aver lottato a lungo contro l’Alzheimer.
Un Natale di profonda tristezza
In un colloquio toccante, Paola ha descritto come il Natale dell’anno scorso sia stato particolarmente complicato. La mancanza della madre ha pesato sul suo cuore, rendendo le festività un momento di riflessione e dolore. Ha raccontato degli ultimi mesi passati accanto a Wanda, evidenziando le difficoltà che ha dovuto affrontare durante la malattia. La madre, colpita da Alzheimer, aveva perso gradualmente non solo la salute, ma anche la gioia di vivere e il piacere di mangiare. Paola ha ricordato con amarezza il giorno prima della morte, quando avevano avuto una conversazione telefonica e la speranza di riunirsi nuovamente il giorno successivo.
La solitudine e il vuoto lasciato dalla madre si sono fatti sentire in modo acuto durante le celebrazioni natalizie. L’assenza di Wanda ha segnato una fase di vita che Paola non avrebbe mai voluto affrontare, costringendola a confrontarsi con il dolore e il ricordo di momenti felici passati insieme. La Caruso ha dichiarato che questo Natale è stato diverso da tutti gli altri, un periodo di introspezione e di commemorazione della donna che per lei è stata una vera madre, che ha sempre dato amore e supporto incondizionato.
Le radici dell’identità di Paola
Durante il programma, Paola ha anche fatto luce sulla sua adozione, un aspetto fondamentale della sua vita che ha avuto un impatto significativo sulla sua identità . Adottata a soli tre mesi, la figura di Wanda ha rappresentato per lei non solo una madre, ma un punto di riferimento insostituibile. Paola ha confessato di non avere mai ricordi legati all’adozione, poiché per lei i suoi genitori erano solo loro, nessun altro. Solo all’età di 13 anni, scoprì per caso la verità grazie ad una frase pronunciata da una compagna di scuola.
Questo shock iniziale provocò in Paola una serie di emozioni contrastanti e una richiesta disperata di chiarimenti una volta tornata a casa. Davanti al dolore del padre, decise di interrompere la ricerca immediata di risposte, comprendendo la gravità della situazione e il peso che comportava. Solo molti anni dopo, a 30 anni, avrebbe iniziato a cercare le sue origini biologiche, senza però che ciò minasse il legame profondo con la madre adottiva. Paola ha affermato con convinzione che i figli appartengono a chi li cresce: il vero legame risiede nei valori impartiti e nel sostegno ricevuto nei momenti difficili.
L’amore per il figlio Michelino
Nel corso dell’intervista, Paola Caruso ha parlato con grande affetto del figlio Michelino, rivelando le sfide quotidiane che affrontano insieme. Il piccolo, che affronta serie difficoltà motorie, è una fonte costante di ispirazione per lei. Paola ha espresso senza retorica il dolore che prova nel sapere che Michelino “non guarirà mai del tutto” e che ha delle limitazioni nel camminare, ma ha anche evidenziato la forza incredibile che il suo bambino riesce a trasmetterle.
La Caruso ha dichiarato che Michelino possiede una resilienza e un’intelligenza superiori a quelle della madre, e che lo sostiene in ogni passo del suo cammino. Questo legame speciale tra madre e figlio è rafforzato dalla consapevolezza che, nonostante le difficoltà , entrambi possono contare l’uno sull’altro, rendendo ogni giorno una nuova opportunità per affrontare la vita insieme. Paola ha concluso la sua testimonianza sottolineando come il rapido crescita di Michelino rappresenti per lei una fonte di gioia e una sfida emotiva, riflettendo il desiderio di proteggere e sostenere il suo bambino in un mondo pieno di insidie.
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