Il conduttore Milo Infante si trova attualmente a Caltanissetta, dove è chiamato a testimoniare in un processo che lo vede accusato di diffamazione nei confronti di alcuni magistrati. Questi ultimi erano coinvolti nell’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone, una bambina di quattro anni svanita nel nulla il 1° settembre del 2004 da Mazara del Vallo. La situazione ha attirato l’attenzione e ha avuto ripercussioni anche sull’attuale programmazione televisiva.
Programmazione ridotta per Ore 14
Oggi pomeriggio, mercoledì 17 dicembre 2025, la trasmissione Ore 14 di Rai 2 andrà in onda in un formato decisamente ridotto, con una durata limitata a soli venti minuti. Nonostante il palinsesto di solito preveda un ampio spazio per discussioni e approfondimenti su temi di cronaca, per oggi il programma lascerà il posto a una serie dal titolo Delitti in paradiso. Questo cambiamento risulta anomalo, soprattutto considerando che non ci sono in atto manifestazioni o eventi speciali che giustificherebbero tale decisione.
Il motivo di questa trasmissione abbreviata è da ricondurre alla presenza di Milo Infante all’udienza di Caltanissetta, dove è impegnato in un processo per diffamazione. Le notizie trapelate da fonti interne suggeriscono che il conduttore avesse bisogno di essere presente in aula, il che ha portato a riorganizzare la programmazione di Rai 2 per il pomeriggio.
Le origini del processo di Infante
La questione è emersa in seguito a un episodio avvenuto il 22 novembre 2021, quando Infante e il direttore della testata Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, furono ospiti di Ore 14 per discutere la scomparsa di Denise Pipitone. Durante quella puntata, entrambi i giornalisti furono accusati di aver messo in dubbio l’operato dei magistrati che gestivano l’inchiesta sulla vicenda. Questo portarono a un procedimento giudiziario in cui il gup di Caltanissetta, David Salvucci, stabilì l’imputazione coatta per entrambi.
Infante ha sempre sostenuto di aver espresso solo delle legittime perplessità sulle indagini e non di aver attaccato direttamente la reputazione dei magistrati coinvolti. In recenti interviste, ha dichiarato la propria serenità riguardo alle accuse, affermando di non aver mai avuto l’intenzione di denigrare il lavoro degli inquirenti e sottolineando la sua determinazione nel continuare a seguire il caso di Denise.
Le dichiarazioni di Infante
In occasione di interviste passate, Infante ha voluto chiarire la propria posizione riguardo all’argomento, affermando che il suo interesse per la vicenda di Denise Pipitone non è mai scemato. Ha dichiarato: “Sono sereno e tranquillo di non aver detto niente di diffamatorio. Ribadisco di non avere mai fatto una critica ai magistrati di Marsala”. Questa affermazione evidenziava la sua continua volontà di mantenere alta l’attenzione sul caso, nonostante le difficoltà legali che stava affrontando.
Infante ha anche sottolineato quanto sia fondamentale continuare a parlare di Denise, soprattutto ora che l’interesse pubblico sul caso è diminuito. Ha dichiarato: “Io mi occuperò del caso di Denise più di prima. È adesso che si sono spenti i riflettori che Piera Maggio e Piero Pulizzi hanno ancora più bisogno che qualcuno se ne occupi. Perché oggi Denise non la cerca nessuno”. Con queste parole, evidentemente, vuole richiamare l’attenzione sull’importanza di non dimenticare il destino della piccola Denise e sulle implicazioni che questa storia ha avuto sulla vita dei suoi genitori.
L’udienza di oggi è quindi un momento cruciale non solo per il conduttore ma anche per il contesto mediatico e giuridico che circonda la drammatica vicenda della scomparsa di Denise Pipitone.
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