Consumismo: vestiti a basso costo che attaccano i marchi affermati

Il gigante cinese Shein ha conquistato il mercato dell’abbigliamento. Tuttavia, ci sono lamentele su pratiche discutibili e condizioni di lavoro caotiche.
Presenza fissa negli armadi di molti adolescenti e giovani adulti, Shein sta sconvolgendo il mercato della moda. Per attirare i clienti, il gigante cinese dell’abbigliamento online ha una ricetta semplice: produrre in tempi record. Ogni giorno vengono messi online 500 nuovi capi a prezzi imbattibili. Un cliente dice: “Si trovano vestiti più economici che in negozio”. Il marchio si serve di influencer donne per sedurre i suoi giovani clienti. Si mostrano con modelli concorrenti quasi identici, ma più economici.

Condizioni di lavoro difficili
Secondo la stilista Marie Dewet, Shein ha copiato alcuni dei suoi capi. Lei e il suo avvocato hanno cercato di denunciare il marchio per contraffazione, ma senza successo perché la sede centrale è in Cina. “Le leggi sulla contraffazione sono diverse in ogni Paese, quindi non possiamo fare nulla”, lamenta la creatrice del marchio MaisonCléo. Per mantenere i prezzi bassi, l’azienda si affida a centinaia di subappaltatori in Cina. Le ONG denunciano i lunghi orari e i bassi salari. Alcuni vorrebbero quindi arrivare a bandire questo modello dall’Europa. Contattato, il marchio, che ha registrato un fatturato di 14 miliardi di euro nel 2022, non ha risposto alle richieste di intervista di France 2.