Il film “Misery non deve morire”, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, ha scatenato un acceso dibattito riguardante le scelte artistiche effettuate dalla regia. In particolare, Roberto Reiner, il regista, ha deciso di apportare significative modifiche alla rappresentazione della brutalità presente nel libro, con l’intento di mantenere la tensione narrativa senza scendere nei dettagli più cruenti.
Le Scene Controversie
Nel romanzo, la protagonista Annie Wilkes si macchia di atti estremi e sanguinosi, tra cui l’amputazione dei piedi dello scrittore Paul Sheldon, costretto a subire le sue torture. Questa scena, caratterizzata da una specifica cura nei dettagli medici, è stata invece omessa nella versione cinematografica. Reiner ha optato per una rappresentazione che mostrasse Sheldon gravemente ferito, ma senza infliggergli mutilazioni permanenti.
Confronto Tra Regista e Sceneggiatore
Il regista e lo sceneggiatore William Goldman hanno avuto uno scambio di opinioni sulla questione, ma alla fine, la visione di Reiner ha prevalso. La violenza inflitta a Sheldon rimane, ma è rappresentata in modo diverso: Annie utilizza una mazza per rompere le ossa delle caviglie del protagonista. Questa modifica ha generato collegamenti emotivi, mantenendo viva la suspense senza il bisogno di mostrare crudeltà estrema.
Il Riconoscimento di Kathy Bates
Kathy Bates, interprete di Annie Wilkes, ha guadagnato un Oscar come miglior attrice protagonista grazie alla sua performance nel film. Nonostante il riconoscimento, l’attrice ha espresso il suo rammarico per la scelta di non includere alcune scene particolarmente violente, come quella in cui Annie investe un agente di polizia con un tosaerba. Bates ha dichiarato di non aver mai approvato tali tagli, ritenendoli una perdita significativa per la profondità del suo personaggio.
Riflessioni Sull’Operato
In un’intervista, Bates ha rivelato il suo stato d’animo al momento dell’uscita del film, esprimendo preoccupazione per l’eventualità che potesse segnare la fine della sua carriera. Tuttavia, la sua prestazione le ha aperto le porte al mondo del cinema, e la reazione al momento della vittoria dell’Oscar ha dimostrato la gioia e sorpresa per un risultato che molti avevano considerato improbabile, soprattutto considerando il genere horror. Bates ha anche riflettuto sull’accettazione da parte dell’Academy e sull’importanza di fare luce su pellicole che, pur appartenendo a generi meno convenzionali, sono in grado di offrire performance straordinarie.