Milo Infante è un volto familiare per il pubblico di Rai 2, ma pochi sono a conoscenza delle sfide e delle scelte complesse che hanno caratterizzato la sua carriera. Dalla sua avventura nei piccoli schermi delle emittenti locali lombarde negli anni Ottanta fino a diventare un conduttore di spicco, la sua storia è ricca di colpi di scena, incluso un importante trionfo legale contro l’azienda. Scopriamo insieme il percorso di questo talentuoso giornalista e il ruolo significativo di suo padre, Massimo Infante, nel panorama del giornalismo.
Le Origini di un Talento
Milo Infante inizia la sua carriera nel mondo della televisione nel 1988, un periodo in cui lavora per Telenova. In questi anni, accumula esperienza collaborando con varie emittenti locali, come TeleLombardia. Nel 2001, raggiunge un’importante tappa della sua carriera, diventando direttore responsabile di Antenna3, dove dirige programmi d’approfondimento come Iceberg e Silenzio stampa, guadagnandosi la reputazione di un giornalista rispettato in Lombardia.
Una Scelta di Fedeltà
Durante quella fase, ricevette la sua prima proposta dalla Rai: Antonio Marano lo invitò a affiancare Monica Leofreddi in un programma nazionale. Tuttavia, Milo rifiutò l’offerta, dimostrando così il suo attaccamento ad Antenna3 e al suo editore, un gesto che sottolinea il suo forte senso di lealtà verso chi aveva creduto in lui.
Dalla Resistenza all’Accettazione
Passarono alcuni mesi prima di ricevere una seconda chiamata da Marano, che lo informò che sarebbe stata l’ultima possibilità per entrare nella tv pubblica. Questa volta, Milo accettò, ma si trovò costretto a ripartire da zero, passando da direttore di una rete locale a apprendista nel vasto apparato della Rai nazionale.
Una Battaglia Giudiziaria
Prima della conduzione del talk show Ore 14 Sera, Milo Infante aveva già un’esperienza significativa su Rai 2 attraverso programmi come L’Italia sul 2, Insieme sul Due e Pomeriggio sul 2. Tuttavia, con il passare del tempo, queste trasmissioni vennero via via ridotte, spingendo Infante a intraprendere una battaglia legale contro la Rai. Lo accusò di demansionamento, sostenendo di essere stato assegnato a compiti inferiori senza giustificazioni valide.
Un Periodo Turbolento
Il processo si svolse in un contesto difficile, tra i governi Berlusconi IV e Monti, durante un periodo di profondi cambiamenti interni a Viale Mazzini. Infante rivelò che, spesso, gli veniva chiesto di timbrare il cartellino senza la possibilità di svolgere mansioni significative; ciò lo portò a cercare giustizia nei tribunali, ottenendo quattro vittorie consecutive, riconosciute dai giudici senza influenze politiche dirette.
Il Ritorno e il Successo di Ore 14 Sera
A partire da gennaio 2025, Milo Infante guida Ore 14 Sera su Rai2 in prima serata, con un ciclo iniziale di quattro puntate. Le prime tre trasmissioni hanno registrato ascolti positivi, superando l’8% di share e battendo concorrenti come Paolo Del Debbio con Dritto e Rovescio su Rete4. Tuttavia, nonostante il successo, Infante ha affrontato critiche sui social, specialmente riguardo alla gestione di casi delicati nella cronaca nera italiana.
Il Lascito Familiare e l’Eredità di Integrity
Ogni carriera è spesso accompagnata da una storia familiare ricca di significato, e la vita di Milo Infante non fa eccezione. Nato a Milano nel luglio ’68, è il figlio del noto giornalista Massimo Infante, un critico d’arte rispettato. Massimo iniziò come redattore e divenne un inviato speciale, guadagnandosi grande stima per i suoi reportage onesti e privi di manipolazioni. La sua figura ha influenzato profondamente Milo, contribuendo a plasmare il suo spirito combattivo e la sua integrità professionale.
È straordinario notare come un giovane possa emergere da un’eredità così forte e impegnativa. Personalmente, trovo che Milo Infante rappresenti un esempio di dedizione e resilienza, e mi chiedo: quanti altri giovani giornalisti possiedono la stessa integrità e passione nel raccontare storie vere? La vita di Milo ci invita a riflettere sull’importanza di restare fedeli ai propri valori, anche quando le circostanze si fanno difficili. E voi, cosa ne pensate del suo percorso? Sarebbe un piacere confrontarci sulle nostre opinioni!