Mark Hamill esprime preoccupazione per Tilly Norwood e gli attori creati con l’IA

Riflessioni di un attore su nuove tecnologie cinematiche

Mark Hamill, noto per il suo ruolo di Luke Skywalker nella celebre saga di Star Wars, ha recentemente condiviso le sue riflessioni riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale nel settore cinematografico. In particolare, ha commentato l’emergere di Tilly Norwood, un’attrice generata attraverso IA, e l’idea che possa avere un agente che gestisca i suoi ingaggi futuri. Durante la promozione del film “La lunga marcia”, adattamento di un romanzo di Stephen King, Hamill ha espresso le sue preoccupazioni su come questi sviluppi possano influenzare il futuro delle professioni legate al cinema.

Respondendo a domande poste da Variety, l’attore ha dichiarato che l’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale in questo modo è inquietante. Ha immaginato scenari in cui, dopo la sua morte, la famiglia potrebbe ricevere offerte per utilizzare la sua immagine quando era giovane, sollevando interrogativi etici sul diritto d’autore e sull’identità degli artisti. Secondo Hamill, ci sono troppe domande irrisolte riguardo a come l’IA potrà essere utilizzata per riprodurre celebrità decedute o per creare attori completamente nuovi.

Le preoccupazioni di Mark Hamill sull’IA nel cinema

In aggiunta alle sue considerazioni su Tilly Norwood, Mark Hamill ha ricordato che prima dell’arrivo di queste nuove tecnologie, l’industria cinematografica aveva già iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale per riportare in vita alcune star del passato in pubblicità o progetti speciali. Questo solleva interrogativi ulteriori: per esempio, si domanda se Gene Kelly avrebbe voluto essere una figura associata a un aspirapolvere. La sua posizione è chiara: l’uso dell’IA in questi frangenti può risultare macabro e privo di rispetto per le vere intenzioni degli artisti defunti.

Mark Hamill esprime preoccupazione per Tilly Norwood e gli attori creati con l’IA

Hamill ha descritto gli attori generati tramite intelligenza artificiale come ‘terribili, spaventosi, macabri e strani’. La sua preoccupazione riguarda non solo l’impatto immediato sull’industria, ma anche le implicazioni a lungo termine di un panorama cinematografico che potrebbe essere sempre più dominato da creazioni artificiali. Questa evoluzione sta già attirando attenzione negativa da parte di attori e sindacati del settore, i quali si oppongono fortemente a tali pratiche.

Il ruolo di Mark Hamill ne La lunga marcia

Attualmente, Mark Hamill è uno dei protagonisti del film “La lunga marcia”, un’opera diretta da Francis Lawrence e basata su un libro di Stephen King. Insieme a lui, nel cast figurano talenti emergenti come Cooper Hoffman e David Jonsson. Il film è ambientato in una versione distopica dell’America, caratterizzata da una gara in cui cinquanta adolescenti devono marciare incessantemente, senza possibilità di riposo. Questa competizione estrema comporta conseguenze mortali per coloro che non riescono a portare a termine l’impresa, rendendo il contesto narrativo particolarmente drammatico e avvincente.

Con la sua partecipazione a questo progetto, Hamill continua a dimostrare la sua versatilità e impegno nell’universo cinematografico, affrontando temi complessi sia attraverso il suo personaggio che nelle sue dichiarazioni pubbliche. Lavorando su un’opera che mette in luce situazioni estreme e morali controverse, Hamill contribuisce a fare luce sulle sfide etiche che l’industria dell’intrattenimento deve affrontare oggi e in futuro.

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