L’attenzione verso il benessere degli animali, in particolare dei crostacei, si intensifica in prossimità delle festività natalizie. Quest’anno, a sollevare la questione è Licia Colò, nota conduttrice televisiva, che ha deciso di sostenere la campagna “Dalla parte dei crostacei”. L’iniziativa, promossa da una rete di associazioni animaliste sotto la guida di Animal Law Italia, si propone di mettere in discussione pratiche diffuse riguardanti il trattamento dei crostacei, soprattutto durante i pranzi e le cene festive, in cui specie come aragoste, astici, granchi e gamberi occupano un posto d’onore sulle tavole italiane.
Le problematiche legate al trattamento dei crostacei
Le associazioni promotrici della campagna evidenziano come dietro l’apparente normalità di una pescheria ci siano problematiche gravi. Molti crostacei vengono infatti mantenuti in vita fino al momento della vendita, spesso immobilizzati su superfici ghiacciate. Questa pratica, recentemente analizzata attraverso studi scientifici, provoca sofferenza fisica e stress prolungato per questi animali, che sono capaci di percepire il dolore. La campagna richiede un cambiamento significativo nelle normative esistenti, proponendo misure come il divieto di vendita di crostacei vivi, la cessazione della conservazione su ghiaccio o in acqua fredda e l’abrogazione della pratica di bollirli mentre sono ancora vivi, che viene considerata particolarmente crudele.
Per supportare la causa, Licia Colò ha pubblicato un video in cui invita a superare la visione ristretta del benessere animale, che tende a concentrarsi principalmente sui mammiferi. Colò sottolinea l’importanza di approfondire le conoscenze sulla biologia dei crostacei e sulle tecniche di uccisione a loro riservate, frequentemente trascurate nella discussione pubblica.
I fondamenti scientifici della campagna
Il messaggio della campagna si basa su evidenze scientifiche sempre più consolidate nel campo della zoologia. Recenti studi hanno dimostrato che i crostacei decapodi presentano sistemi nervosi complessi, capaci di reagire al dolore. L’intento della campagna non è quello di ostacolare il consumo di crostacei, ma piuttosto di ridurre o eliminare le pratiche che causano sofferenze inutili. La petizione collegata all’iniziativa ha già ottenuto un notevole numero di firme da cittadini e attivisti appartenenti a diverse associazioni dedicate alla protezione degli animali.
Il traguardo finale della campagna è il riconoscimento formale dei crostacei come esseri senzienti, insieme all’introduzione di normative specifiche che regolino tutti gli aspetti della loro filiera, dalla cattura allo stoccaggio fino ai metodi di uccisione. Le organizzazioni coinvolte auspicano una risposta dal Ministero della Salute italiano, ma si rivolgono anche alla grande distribuzione affinché adotti standard più rispettosi del benessere animale.
Riferimenti internazionali e cambiamenti auspicabili
Le richieste avanzate dalla coalizione trovano sostegno in precedenti internazionali significativi. In Regno Unito, dal 2022, i crostacei decapodi sono stati ufficialmente riconosciuti come esseri senzienti. Altre nazioni, come Svizzera, Austria e Norvegia, hanno già implementato normative rigorose riguardo al loro trattamento. Secondo i promotori dell’iniziativa, l’adozione di misure legislative in Italia potrebbe non solo migliorare la situazione nazionale, ma anche contribuire a un cambiamento più esteso a livello europeo.
Le attese di un intervento normativo si intrecciano con l’auspicio di una maggiore sensibilizzazione sull’argomento da parte dei consumatori e dei distributori, puntando a un futuro in cui il rispetto per tutti gli esseri viventi sia al centro delle scelte alimentari.
Unisciti alla Community su WhatsApp!
Non perderti le anticipazioni, i gossip e le news esclusive sulle tue serie turche preferite. Entra nella nostra community ufficiale e scopri tutto prima degli altri.
Entra nella Community




