Laerte Pappalardo si è aperto recentemente riguardo a uno dei momenti piĂą difficili della sua vita, raccontando la sua esperienza dopo la partecipazione all’Isola dei Famosi. Un racconto intenso che ha rivelato le sue battaglie con l’anoressia e le conseguenze devastanti di questa malattia.
Un viaggio nel passato di Laerte Pappalardo
Ospite del programma condotto da Caterina Balivo, Laerte Pappalardo ha condiviso un capitolo doloroso della sua vita, risalente al 2011. Il 49enne, noto per essere il figlio dell’artista Adriano Pappalardo e per aver avuto una relazione con Selvaggia Lucarelli, ha parlato senza filtri delle sue difficoltĂ alimentari. Laerte ha rivelato di aver sofferto di anoressia, un disturbo che lo ha portato a smettere di mangiare per due anni. Durante questo periodo, la sua alimentazione estremamente limitata si traduceva in sole 270 calorie al giorno.
Nel momento in cui ha preso parte al reality show, pesava 71 chilogrammi, ma al suo ritorno in Italia la bilancia segnava una cifra allarmante: 54 chilogrammi. Le sue parole hanno fatto capire che, nonostante la mancanza di attenzione mediatica all’epoca, la sua situazione era critica. “All’epoca non essendoci ancora i social, questa storia non è uscita molto fuori”, ha dichiarato.
Un ciclo distruttivo e il risveglio dalla malattia
Laerte ha descritto come, inizialmente, il suo aspetto magro gli piacesse, ma con il passare del tempo, è entrato in un ciclo autolesionista. Ha raccontato di come gli anoressici spesso non riescano a vedere la realtĂ della loro condizione. Nel suo caso, quando si guardava allo specchio, si sentiva sempre in sovrappeso. Arrivò a pesare soltanto 51 chilogrammi, un’esperienza che ha descritto come un “loop infernale” dal quale era difficile uscire.
La sua salute è rapidamente peggiorata, culminando in un ricovero d’urgenza. L’intervento si rese necessario a causa di un’ascite improvvisa, una condizione che colpisce chi, come lui, aveva subito una perdita drastica di peso. L’esperienza di Laerte non è solo quella di un artista, ma rappresenta una realtĂ che può colpire chiunque, indipendentemente dal genere.
Il percorso verso la guarigione e la motivazione
Uscire da questa spirale disastrosa ha richiesto un lungo processo, ben cinque anni di lotta e recupero. Laerte ha rivelato che un momento determinante nella sua rinascita è stato l’incontro con una dottoressa, la quale, con fermezza, lo ha spinto a riflettere su ciò che stava perdendo: la possibilitĂ di vedere suo figlio Leon. Questo incontro lo ha motivato a iniziare a mangiare di nuovo.
Laerte ha enfatizzato che, per affrontare una malattia come l’anoressia, è fondamentale avere una forte motivazione e una volontĂ di ferro. La sua testimonianza serve da monito e speranza, mostrando che, sebbene la strada possa essere lunga e tortuosa, la guarigione è possibile per coloro che affrontano queste sfide.
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