Lady Bloodfight: l’action-movie che sta sorprendendo tutti, ecco la nostra recensione!

La storia di una lotta per la verità e la giustizia

Il film Lady Bloodfight segue le vicende di una giovane americana, Jane, che si reca a Hong Kong per partecipare a un torneo clandestino di arti marziali. Qui, dovrà affrontare non solo sfide fisiche ma anche un desiderio di vendetta inaspettato. Il film è disponibile su Rai4 e RaiPlay.

Un’eroina in cerca di riscatto

La protagonista è descritta come una donna forte e determinata, con un passato doloroso. Dopo essere stata licenziata a causa di un incidente con un cliente invadente, Jane decide di combattere per trovare il suo posto nel mondo. La narrazione, rapida e incisiva, offre uno sguardo sulla sua vita, compresi i rapporti complicati con la madre e il misterioso passato del padre, scomparso molti anni prima.

Il Kumite: un torneo letale

Il fulcro della trama è il Kumite, un torneo annuale che attira combattenti da tutto il mondo. Le atlete partecipanti si affrontano in battaglie intense, spesso fino all’ultimo sangue. Una storia di rivalità si sviluppa tra due ex amiche, ora nemiche giurate, a causa di eventi che hanno distrutto il loro legame.

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Un’accoglienza inaspettata

All’arrivo a Hong Kong, Jane trova rifugio presso una delle sue rivali, la quale decide di allenarla per il Kumite. Quest’alleanza inaspettata si svolge mentre Jane scopre di più sul destino di suo padre, aggiungendo profondità alla sua storia personale.

Un’impronta low-budget ma sincera

Fin dalle prime scene, Lady Bloodfight rivela la sua natura di produzione a basso costo, rivolta a un pubblico di appassionati di film di arti marziali. La scelta di affiancare al ruolo principale una stunt-woman, Amy Johnston, mette in risalto l’accento sull’azione piuttosto che sulle doti recitative. Tuttavia, la pellicola riesce a intrattenere grazie alle coreografie e alle sequenze di combattimento, anche se con un uso esagerato di effetti in slow-motion.

Una narrazione archetipica

Il film si presenta come un aggiornamento in chiave femminile dei classici film di Van Damme, mescolando elementi tipici del genere. Il regista Chris Nahon, noto per il suo lavoro nel passato, porta avanti una storia che, sebbene semplice e derivativa, riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore attraverso un ritmo incalzante.

Un’esperienza di intrattenimento silenziosa

Tra elementi di folklore orientale e misticismo, Lady Bloodfight avanza senza sosta, con una visione focalizzata principalmente sull’azione. La durata del film non lascia spazio a lunghe riflessioni, concentrandosi sull’intrattenimento puro, sebbene con una morale di fondo piuttosto elementare.

Conclusione: un b-movie senza pretese

In definitiva, Lady Bloodfight si propone come un b-movie che non aspira a grandi riconoscimenti, ma si mantiene su una linea di intrattenimento semplice e diretto. Con una protagonista in lotta per la giustizia, il film promette un’esperienza ricca di azione, dove il messaggio centrale rimane quello della forza e della resilienza femminile.


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