Il ricordo di Kabir Bedi sulla serie iconica
In un’intervista emozionante, Kabir Bedi ha condiviso i suoi ricordi legati alla celebre serie “Sandokan”, andata in onda nel 1976 sotto la direzione di Sergio Sollima. Il celebre attore ha parlato di come il suo aspetto naturale, esaltato solo da un po’ di trucco, abbia contribuito al successo del suo personaggio. Bedi ha anche messo in evidenza le capacità di Can Yaman, un attore molto rispettato, sottolineando il suo orgoglio per essere stato il primo a interpretare il celebre pirata malese, il che ha portato a una riscoperta della colonna sonora da parte delle nuove generazioni.
Il cast di “Sandokan” era composto da nomi di spicco, tra cui Philippe Leroy e Adolfo Celi. Kabir Bedi ha mantenuto relazioni amichevoli con molti colleghi di set per anni. Inoltre, il suo ricordo è vividamente associato a Carole André, l’attrice che interpretò la Perla di Labuan, la quale stava attraversando un periodo di grande difficoltà emotiva dopo la perdita del padre. Questi legami umani hanno reso l’esperienza lavorativa sul set di “Sandokan” ancora più significativa.
Perché Sandokan è diventato un mito
Secondo Kabir Bedi, il personaggio di Sandokan rappresenta un simbolo di libertà e giustizia, valori che oggi appaiono sempre più necessari in un mondo confuso e caotico. L’attore ha rivelato di sentirsi profondamente connesso a Sandokan, citando il suo desiderio di combattere l’ingiustizia e di aiutare chi soffre. Tuttavia, ha anche espresso un profondo dolore personale, ricordando la tragica morte del figlio Siddharth, avvenuta all’età di venticinque anni. Questo evento ha segnato un capitolo buio nella sua vita, e Bedi ha descritto il dolore di una simile perdita come ineguagliabile.
La complessità emotiva di Bedi si riflette nei suoi legami con il personaggio, un eroe che incarna la lotta contro le ingiustizie del mondo. Queste esperienze personali hanno reso il suo ruolo in “Sandokan” non solo un lavoro, ma una vera e propria missione di vita, facendone un eroe per molti spettatori.
I ricordi del set e l’eredità di Sandokan
Attualmente impegnato nella realizzazione di un nuovo film tra Londra e Mumbai, Kabir Bedi guarda indietro all’avventura di “Sandokan” con grande affetto. Ha ricordato come, durante le riprese, avesse quasi sempre evitato l’uso di controfigure, sottolineando l’impegno e la dedizione che ha messo nell’interpretazione del suo personaggio. Un episodio memorabile è stato quando ha rischiato di affogare durante una scena particolarmente impegnativa.
Nel corso degli anni, Bedi ha ricevuto riconoscimenti per il suo lavoro, diventando Cavaliere della Repubblica per aver intrattenuto gli italiani in un momento critico della loro storia, caratterizzato dalla presenza del terrorismo. Il pubblico, in particolare bambini e donne, lo ha amato per la sua performance, ma l’attore ricorda con affetto anche gli operai della Fiat Mirafiori, a Torino. Durante una visita alla fabbrica, molti operai avevano tra le mani un libro di Emilio Salgari, sottolineando il legame culturale tra il suo personaggio e il pubblico.
Il suo maggiore orgoglio rimane il fatto che la gente continua a chiamarlo Sandokan, dimostrando quanto sia duraturo l’impatto di questo personaggio nell’immaginario collettivo.
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