Ilaria D’Amico racconta della sorella morta di tumore e la fede comune con Buffon nel dolore

Ilaria D’Amico, nota giornalista e conduttrice, ha condiviso dettagli intimi riguardo al suo rapporto con la fede, specialmente durante il periodo difficile legato alla malattia di sua sorella. Le sue riflessioni, raccolte dal settimanale DiPiù, rivelano come questa esperienza abbia influenzato profondamente la sua vita spirituale e personale.

Un viaggio interiore tra dolore e fede

Il periodo in cui la sorella Catia si è ammalata di tumore ha messo Ilaria D’Amico di fronte a una crisi di fede. In un momento così devastante, si è chiesta: “Dio, perché mi hai abbandonato?”. Questa domanda ha segnato un cammino di allontanamento e riavvicinamento a Dio. Con le condizioni della sorella che peggioravano, Ilaria si sentiva conflittuale nei confronti della sua fede, fino al momento in cui Catia l’ha lasciata devastata dalla perdita. La conduttrice ha descritto quei momenti come tra i più terribili della sua vita, dove la lotta per la vita della sorella ha avuto un sapore amaro e disarmante.

Ilaria racconta di come si sia aggrappata a Dio, cercando di trovare un significato nell’inevitabilità della morte che ha portato via Catia. L’inizio della malattia è avvenuto in un contesto in cui entrambe hanno affrontato la verità della situazione. Desiderava proteggere Catia da una realtà troppo cruda, sperando che potesse combattere con la stessa determinazione di sempre. La scomparsa di Catia, cinque anni fa, ha creato un vuoto profondo nella vita della conduttrice, che considera la sorella una figura fondamentale. Oggi, la madre di Ilaria, nonostante l’età, continua a essere una presenza forte e attiva, ma ha anche subito un cambiamento significativo dopo la perdita della figlia.

Ilaria D’Amico racconta della sorella morta di tumore e la fede comune con Buffon nel dolore

Radici familiari e il valore della tradizione

Nell’intervista a DiPiù, Ilaria ricorda la sua infanzia come la figlia di genitori separati. La madre ha dovuto affrontare molte sfide dopo la separazione, lavorando duramente per garantire un’infanzia serena alle sue figlie. La figura della nonna è stata anch’essa cruciale nella crescita di Ilaria e delle sue sorelle. Con una fede profonda, la nonna incarnava un credo pratico e vivo, che influenzava la vita quotidiana della famiglia. Ilaria descrive la madre come una figura complessa, capace di rappresentare due mondi apparentemente opposti, tra la passione politica e la credenza religiosa.

La giovane Ilaria ha vissuto un percorso di avvicinamento alla religione, iniziando con il battesimo e arrivando alla Prima Comunione. Tuttavia, il Sacramento della Cresima è stato rinviato fino a quando, ormai adulta, ha deciso di impegnarsi di nuovo nella fede per rispettare il desiderio della nonna. Questa circolarità della vita si ripete ora con suo figlio Leopoldo, il quale ha recentemente fatto la Prima Comunione e si prepara per la Cresima, creando un legame generazionale con la tradizione familiare.

Relazioni significative e pratiche religiose

Ilaria D’Amico ha trovato conforto anche attraverso incontri significativi, come quello con don Bruno, un sacerdote che ha avuto un impatto notevole nella sua vita. Questo prete, descritto da Ilaria come un pastore che riesce a rendere accessibili i messaggi del Vangelo, ha offerto uno spazio di ascolto e riflessione che ha nutrito la sua anima. Il suo approccio inclusivo e pratico alla spiritualità ha rappresentato per Ilaria un’opportunità di connessione profonda con la fede, portandola a rivalutare e a riscoprire i valori spirituali.

Anche Gigi Buffon, marito di Ilaria, ha un rapporto molto significativo con la religione. La sua dedizione alla pratica religiosa è evidente, e sebbene Ilaria si consideri meno praticante, ha grande rispetto per la sua fede. Gigi ha un bisogno di spiritualità che si manifesta in rituali costanti e in una forte ricerca di raccoglimento. Nonostante le differenze, entrambi condividono l’importanza della fede nelle loro vite.

L’unione tra Ilaria e Gigi è stata celebrata attraverso un rito civile, rispettando i percorsi di vita pregressi di entrambi. È evidente che, mentre portano con sé le esperienze passate, continuano a costruire una nuova storia insieme, fatta di amore, comprensione e rispetto reciproco.

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