Il cinema e il massacro di Sharon Tate tra omicidio e innocenza di un bambino mai nato. Chi era Sharon e cos’era la Manson Family

Il tragico evento noto come il massacro di Cielo Drive ha segnato la storia americana con un’orrenda serie di omicidi, tra cui la morte dell’attrice Sharon Tate, incinta all’ottavo mese. Questo crimine, avvenuto nel 1969, ha sollevato interrogativi e ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare, influenzando persino opere cinematografiche contemporanee.

La tragica eredità di Sharon Tate

Sharon Tate, un’icona di bellezza e talento, nacque nel 1943 e fin da giovane si distinse nel mondo dello spettacolo, lavorando sia negli Stati Uniti che in Europa. La sua carriera conobbe una svolta significativa nel 1962, quando si trasferì a Los Angeles e iniziò a farsi notare in televisione. Nel 1964, iniziò una relazione con il noto parrucchiere Jay Sebring, ma rifiutò la sua proposta di matrimonio. Successivamente, sul set del film “Per favore, non mordermi sul collo!”, incontrò il regista Roman Polański, con cui si sposò poco dopo.

Il cinema e il massacro di Sharon Tate tra omicidio e innocenza di un bambino mai nato. Chi era Sharon e cos’era la Manson Family

Il 1967 fu un anno straordinario per Tate, con l’uscita di tre film che la resero famosa, incluso “La valle delle bambole”. La sua carriera stava decollando e si vocifera che fosse stata considerata per un ruolo in “Rosemary’s Baby”, un film che, in un certo senso, rifletteva il suo destino tragico, essendo la trama incentrata su una donna incinta coinvolta in una setta. Nel 1969, mentre attendeva il suo primo bambino, si trasferì con Polański nella casa di Cielo Drive, una residenza che aveva una storia inquietante, avendo precedentemente ospitato il produttore musicale Terry Melcher.

Il contesto della Manson Family

La Manson Family era una comunità che, sotto la guida di Charles Manson, si era formata nel 1967 e si era caratterizzata per stili di vita alternativi e consumi di droghe. Manson, con un passato difficile, aveva conosciuto una serie di adepti, tra cui Mary Brunner, e insieme crearono una sorta di culto dedicato al caos e alla violenza. Mentre inizialmente i crimini del gruppo si concentravano su furti e violazioni di domicilio, la situazione evolse rapidamente verso atti di violenza estrema, culminando negli omicidi di Cielo Drive.

La figura di Manson ha suscitato molteplici interpretazioni, con alcuni che lo descrivono come un satanista, anche se in realtà abbracciò queste credenze solo durante la sua detenzione. La sua influenza sui membri della setta era indiscutibile, ma ci sono dubbi riguardo alla sua responsabilità diretta negli omicidi. Alcuni sostengono che Tex Watson, uno dei membri, fosse il vero orchestratore del massacro.

Il tragico massacro di Cielo Drive

La notte dell’8 agosto 1969, quattro membri della Manson Family, guidati da Tex Watson, entrarono nella villa di Cielo Drive. Watson, insieme a Susan Atkins e Patricia Krenwinkel, assassinò brutalmente gli ospiti presenti, tra cui Sharon Tate e i suoi amici. Tate, incinta, tentò di salvare se stessa e il suo bambino offrendo di fare da ostaggio, ma fu colpita a morte. Il massacro durò ore e si concluse con l’assassinio di cinque persone, senza pietà e con un’efferatezza che ha sconvolto l’intera nazione.

Prima di fuggire, gli assassini scrissero messaggi inquietanti con il sangue delle vittime, un gesto simbolico che rifletteva la loro follia e la volontà di seminare terrore. Manson aveva instillato nei suoi seguaci l’idea di provocare il caos e questo massacro rappresentava un culmine delle sue teorie distorte.

Una sequenza di omicidi: gli LaBianca

Un giorno dopo il massacro di Cielo Drive, la Manson Family tornò a colpire, questa volta assassinando Leno e Rosemary LaBianca. Gli omicidi furono caratterizzati da torture e violenze estreme, con insulti e scritte macabre lasciate sui corpi delle vittime. Sia il massacro di Cielo Drive che gli omicidi LaBianca condividevano modalità di esecuzione simili, evidenziando l’efferatezza del gruppo e il legame tra Manson e le sue vittime.

Le conseguenze legali e le condanne

Le indagini condotte dalla polizia di Los Angeles portarono rapidamente all’arresto dei membri della Manson Family, che si erano rifugiati allo Spahn Ranch. Il processo, guidato dal procuratore Vincent Bugliosi, portò a pene severissime, inizialmente comprese la pena di morte, poi commutata in ergastolo dopo l’abolizione della pena capitale in California. Manson e altri membri della setta furono condannati all’ergastolo, mentre alcuni, come Linda Kasabian, ricevettero l’immunità per la loro collaborazione con le autorità.

Il caso ha avuto un impatto duraturo sulla società americana, rimanendo un simbolo di un’epoca turbolenta e di una violenza senza precedenti. La storia di Sharon Tate e degli altri coinvolti continua a essere un tema di discussione e riflessione, evidenziando le conseguenze devastanti della violenza e della manipolazione.

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