Il Cigno Nero, Mila Kunis svela dettagli inquietanti sulla sua esperienza durante le riprese

Il ruolo di Mila Kunis in un classico del cinema

Quindici anni dopo l’uscita di Black Swan, Mila Kunis torna a riflettere sull’intensa preparazione fisica e mentale che ha affrontato per il suo famoso ruolo. Durante le riprese, l’attrice ha dovuto affrontare allenamenti estenuanti, che hanno lasciato segni sul suo corpo, e una dieta estremamente restrittiva.

Quando nel 2010 Darren Aronofsky portò al cinema Il Cigno Nero, il pubblico fu catturato dall’atmosfera inquietante del balletto. Ora, nel quindicesimo anniversario di questo film iconico, Mila Kunis condivide la propria esperienza, approfondendo i sacrifici necessari per interpretare un personaggio così complesso e rappresentativo della sua carriera.

Un rigido regime di allenamento e alimentazione

In un’intervista a Vogue, Mila Kunis ha descritto in dettaglio la rigorosa routine che l’ha trasformata nella ribelle Lily, co-protagonista accanto a Natalie Portman. Ha spiegato che la preparazione consisteva in ore e ore di danza con una quantità minima di cibo. La Kunis ha affermato: “La mia preparazione è stata fatta di tantissima danza e pochissimo cibo – che so non bisognerebbe dire, ma è la verità. Bevevo molto brodo e danzavo dodici ore al giorno.”

Questo programma intenso era inizialmente previsto per tre mesi di prove, ma si estese a sei a causa di difficoltà di finanziamento del film. “Per Darren fu un disastro, ma per me e Natalie fu una fortuna: avevamo tre mesi in più per danzare”, ha ricordato l’attrice, rivelando il suo punto di vista su questa estensione dell’allenamento.

I segni della fatica e la metamorfosi dell’attrice

Mila Kunis ha raccontato come il suo corpo sia diventato sia un tempio che una prigione durante le riprese. Ha confessato di portare i segni della sua fatica, con lividi visibili sul costato dalle lunghe sessioni di danza. “Giravamo quelle scene di danza per ore, e avevo lividi ovunque sul costato, solo perché venivo sollevata di continuo”, ha dichiarato, enfatizzando la durezza dell’allenamento e la dedizione necessaria per il ruolo.

Queste parole offrono uno sguardo sulla dimensione quasi ascetica della sua trasformazione, ben distante dall’immagine glamour comunemente associata al mondo del cinema. L’interpretazione della Kunis ha segnato un cambiamento significativo rispetto ai suoi ruoli precedenti nelle commedie televisive, grazie anche al supporto di Natalie Portman.

Il legame tra Natalie Portman e Mila Kunis

Natalie Portman ha svolto un ruolo cruciale nel coinvolgere Mila Kunis nel progetto. In un momento informale durante una visita a un mercatino, Portman ha ricordato a Aronofsky il passato di Kunis come ballerina, dando così il via alla possibilità di visionare l’attrice in un ruolo così impegnativo. “Eravamo al mercatino del Rose Bowl, parlavamo di questo film sul balletto, e quando lei disse ‘Ricordo quando mi toglievo le scarpette da punta’, ho subito chiamato Darren”, ha detto Portman.

Darren Aronofsky, dal canto suo, ha rivelato di aver tentato di alimentare una rivalità tra le due attrici sul set, riflettendo così le tensioni vissute dai rispettivi personaggi. Tuttavia, il suo piano non ha avuto successo, poiché entrambe le attrici hanno immediatamente capito il gioco e hanno iniziato a divertirsi a sue spese.

Il riconoscimento e il ritorno nelle sale

Nonostante le sfide affrontate, la performance di Kunis nel film le è valsa una candidatura al Golden Globe come migliore attrice non protagonista. Attualmente, Il Cigno Nero viene celebrato con un evento speciale che prevede la proiezione in formato Imax nei giorni 21 e 24 agosto, un’occasione per rivedere un’opera che ha lasciato un segno profondo nella cinematografia contemporanea.

La storia di Mila Kunis in Il Cigno Nero continua a risuonare come esempio di dedizione e sacrificio nel mondo dell’arte, confermando il suo status di attrice versatile e rispettata. La celebrazione di questo anniversario offre anche la possibilità di riflettere su quanto sia stato significativo quel film non solo per la carriera di Kunis, ma per l’intero ambiente cinematografico.