Un video contenente immagini di Andrea Sempio è emerso, trovandosi all’interno del computer di Chiara Poggi, la cui casa è stata perquisita dopo l’omicidio della giovane. Questo filmato, registrato in una scuola chiusa durante una serata tra amici nel marzo 2007, è stato trasferito nel computer di Chiara solo mesi dopo, precisamente a luglio dello stesso anno. La questione si fa seria, dato che il video è stato aperto dai carabinieri il giorno successivo all’omicidio, e il contenuto adesso ha assunto una nuova rilevanza alla luce delle indagini in corso su Sempio.
Il contenuto del video e le sue implicazioni
Il video incriminato, che immortalerebbe Andrea Sempio insieme ad altri giovani, è stato trovato sul pc fisso di Chiara Poggi. Questo particolare getta ulteriore luce sulle circostanze attorno al delitto di Garlasco, un caso che ha affascinato e sconvolto l’opinione pubblica italiana. È importante notare che il filmato è stato visionato dai carabinieri il 14 agosto, il giorno dopo l’omicidio, ma inizialmente ritenuto irrilevante per le indagini. Con il passare del tempo e con l’emergere della figura di Sempio come indagato, il video ha ripreso importanza.
Le immagini, risalenti a un periodo precedente all’omicidio, sono state considerate non solo come un reperto da analizzare per eventuali collegamenti con il caso, ma anche come un elemento che potrebbe aver subito manipolazioni. Gli esperti informatici, che hanno esaminato il pc di Chiara, hanno sollevato dubbi sulle modalità di gestione dei file da parte delle autorità, segnalando che potrebbero esserci state alterazioni o perdite di dati significativi durante le operazioni di analisi. Tali manovre, secondo le loro affermazioni, non sarebbero state condotte in modo conforme agli standard richiesti per l’esame di una prova sequestrata.
L’analisi del computer di Alberto Stasi e le anomalie riscontrate
Un’altra dimensione significativa di questa vicenda riguarda l’analisi del computer di Alberto Stasi, il quale era stato precedentemente scrutinato dagli investigatori. Durante questo esame, erano stati recuperati vari file, incluse immagini personali e una tesi di laurea. Il ritrovamento di contenuti inappropriati, incluso materiale pornografico, ha evidenziato come la raccolta e l’analisi dei dati siano state effettuate in modo disattento. Le critiche mosse dai periti informatici sulla qualità dell’operato degli investigatori pongono interrogativi non solo sull’integrità delle prove, ma anche sulla capacità di ricostruire i fatti in maniera dettagliata.
A tal proposito, gli esperti, Porta e Occhietti, avevano già messo in evidenza irregolarità nelle procedure adottate, suggerendo che i file potessero essere stati alterati o addirittura persi. Queste informazioni sono diventate cruciali nel contesto delle recenti indagini, rendendo necessaria una rivalutazione delle prove e delle procedure adottate dagli inquirenti.
Reazioni nel mondo del giornalismo e fra il pubblico
Il riemergere di queste informazioni ha scatenato una serie di reazioni nel panorama mediatico, tra cui un forte intervento di Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e opinionista. Lucarelli ha esternato le proprie critiche nei confronti di alcune pratiche giornalistiche legate alla narrazione del caso di Garlasco, definendo “il circo di Garlasco” le polemiche e le speculazioni che si susseguono intorno al delitto. Ha puntato il dito in particolare contro Pino Rinaldi e un servizio del TG La7, sostenendo che le narrazioni create attorno al video di Sempio non siano fondabili e accusando i media di appoggiarsi a notizie poco verificate.
La sua presa di posizione ha suscitato discussioni accese, coinvolgendo non solo appassionati di cronaca nera ma anche coloro che seguono il caso da anni. L’attenzione mediatica reinvigorita lascia presagire una nuova fase nelle indagini, mentre il pubblico continua a interrogarsi sulla verità dietro la tragica morte di Chiara Poggi, un mistero che ancora oggi solleva dubbi e interrogativi.
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