La trasmissione Ore 14 sera ha dedicato l’ultima puntata a due casi di cronaca che continuano a suscitare forte interesse tra il pubblico. Da un lato, si è analizzato il caso Garlasco, svelando nuovi dettagli sulle indagini relative a Andrea Sempio. Dall’altro, si sono forniti aggiornamenti sulla tragica morte del giovane egiziano Ramy Elgami, avvenuta durante un inseguimento con le forze dell’ordine nel cuore di Milano.
Nuove Rivelazioni sul Caso Garlasco
Durante la trasmissione, il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, ha messo in evidenza alcune lacune nelle indagini condotte nel 2007, accennando a un terzo elemento probatorio che incrimina Alberto Stasi: il dna trovato sulla confezione di Estathé. Questo particolare aggiunge ulteriore peso all’accusa contro l’ex fidanzato della vittima.
I Dettagli Inquietanti della Scena del Crimine
Un altro argomento di discussione ha riguardato i capelli rinvenuti nel lavandino del bagno della casa di Chiara Poggi. La criminologa Roberta Bruzzone ha ipotizzato che quel ritrovamento possa suggerire che Stasi abbia cercato di nascondere tracce utilizzando un asciugamano per asciugarsi le mani senza contaminarsi di sangue. Ha inoltre ricordato la misteriosa sparizione di due teli mare dalla casa dei Poggi, mai più trovati dopo il fatto.
Tuttavia, questa interpretazione non ha trovato consenso unanime tra gli esperti presenti in studio. Una perizia tecnica ha indicato che il lavandino era stato pulito, ma alcuni capelli sarebbero rimasti attaccati alla superficie bagnata senza essere rimossi del tutto.
Errori Fatali nelle Indagini
Il dibattito ha poi toccato impronte insanguinate scoperte sul pigiama della vittima, che non sono state sottoposte a esami approfonditi. Questi segni sono andati persi perché i reperitori dell’epoca non hanno tagliato il tessuto contenente le tracce, sebbene lo avessero fotografato. Il Colonnello Cassese, ex comandante dei carabinieri di Vigevano, ha spiegato che più operatori erano coinvolti e che l’arrivo tardivo del medico legale ha causato la dimenticanza di questo passaggio fondamentale. Milo Infante, presente in studio, ha espresso sorpresa per tale errore, ma Cassese ha giustificato la situazione con la complessità del lavoro investigativo.
Contraddizioni e Controversie
Bruzzone ha poi analizzato una dichiarazione di Stasi, nella quale affermava che Chiara aveva il viso pulito al momento del loro incontro, mentre in realtà mostrava evidenti segni ematici. Secondo lei, questa affermazione è un chiaro indicativo di come chiunque avrebbe lasciato una scena del crimine se fosse stato colpevole.
Un altro tema sollevato ha riguardato alcuni oggetti trovati nei pressi della casa della nonna delle gemelle Cappa a Tromello, contestualmente ai fatti di Garlasco. Bruzzone ha chiesto a Cassese se quella casa fosse abitata e lui ha confermato, menzionando la presenza del fratello delle Cappa. La criminologa ha sostenuto che non sorprenderebbe trovare luci accese in quanto qualcuno vi risiedeva. Tuttavia, Cassese ha rapidamente chiarito che quelle luci appartenevano a una proprietà diversa, creando confusione e scatenando critiche sui social.
La Tragica Morte di Ramy Elgami
Nella stessa puntata, Milo Infante e i suoi ospiti hanno discusso anche della recente conclusione dell’inchiesta sulla morte di Ramy Elgami, un ragazzo egiziano di 19 anni che, lo scorso novembre, morì dopo un inseguimento ad alta velocità per le strade di Milano. Dalle ultime indagini, sembra che Ramy non rispettasse la distanza di sicurezza necessaria durante manovre rischiose. Bruzzone ha ricordato che è un dovere dei carabinieri continuare gli inseguimenti, mentre Infante ha fatto notare che l’autorità giudiziaria contesta alcune violazioni nei protocolli adottati durante l’intervento.
Questa situazione riporta alla luce interrogativi delicati sulle modalità operative delle forze dell’ordine in scenari rischiosi e le conseguenze tragiche che spesso ne derivano.
Una Voce dal Cuore
Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.
Come fan avverto la necessità di riflettere su come la giustizia possa fallire, o meglio, su come noi stessi possiamo fallire nel nostro giudizio. La confusione tra le prove e la mancanza di nettezza nelle indagini mi lascia perplessa. Cosa ne pensate voi? È possibile davvero avere fiducia in un sistema che sembra così fragile?