Garlasco, De Rensis accusa Lovati a Chi l’ha visto? I toni si alzano, una reazione inaspettata.

È stata una serata carica di emozioni quella di mercoledì 5 novembre a ‘Chi l’ha visto?’. La trasmissione ha messo in luce gli ultimi sviluppi relativi al caso di Garlasco, attirando l’attenzione degli spettatori. In studio, la conduttrice Federica Sciarelli ha ospitato figure chiave del processo, tra cui l’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi.

Nuove dichiarazioni e polemiche nel caso di Garlasco

La puntata è iniziata con un’intervista registrata a Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio, che ha espresso un forte disappunto riguardo all’ipotesi di corruzione che coinvolge suo cliente e l’ex procuratore Venditti. Lovati non ha risparmiato critiche alla nuova indagine, definendola come un “gioco” e evidenziando la sua incredulità di fronte all’accusa rivolta al padre di Sempio. Secondo lui, tali accuse rappresentano un tentativo per arrivare ad altro, quasi come uno strumento per sminuire il caso di omicidio.

Lovati ha dettagliato le modalità di pagamento ricevute per la difesa di Sempio, affermando di non aver mai chiesto denaro direttamente al suo assistito. Ha dichiarato di aver ritirato da un altro studio circa 15-16 mila euro, ma quando gli è stato chiesto se anche gli avvocati Soldani e Grassi avessero percepito compensi, ha confermato che la spartizione era comune. Tuttavia, Soldani e Grassi hanno categoricamente smentito queste affermazioni, sostenendo di non aver ricevuto alcun pagamento per la loro collaborazione.

La tensione è aumentata quando Lovati ha risposto a domande sul presunto uso di fondi per corrompere Venditti, ribadendo di aver mantenuto i pagamenti come equo compenso per il proprio lavoro. Ha continuato affermando che la precedente indagine del 2017 era ridicola e infondatamente archiviata. Ha anche espresso la volontà di difendere nuovamente Sempio, vedendolo come un’opportunità di rivincita.

Le prospettive legali e le strategie della difesa

Dopo il confronto con Lovati, la conduttrice ha chiesto a De Rensis quali sarebbero state le prossime mosse legali per Sempio. L’avvocato ha confermato l’intenzione di richiedere una revisione del processo, sottolineando che molte sorprese potrebbero emergere dal corso delle attuali indagini. Egli ha rassicurato che il suo assistito, Alberto Stasi, continua a credere nella sua innocenza e cerca di gestire il tumulto emotivo causato dalla situazione legale in cui si trova.

De Rensis ha parlato anche dello stato mentale di Stasi, descrivendolo come vulnerabile e preoccupato, esprimendo timori per il suo futuro. Ha sottolineato che, contrariamente a quanto affermato da Lovati, l’indagine potrebbe non seguire il percorso previsto e potrebbe rivelare aspetti inaspettati.

In merito a un’intercettazione di un cittadino rumeno, Flavius Savu, l’avvocato ha prontamente ribattuto che la vita di Stasi era stata ampiamente analizzata durante le indagini, mentre molte altre potenziali prove erano state trascurate. De Rensis ha affermato di aspettarsi che le informazioni siano trattate con la dovuta considerazione da parte delle autorità.

Elementi chiave e la questione dell’orario della morte

Uno dei punti cruciali emersi nel dibattito è stato l’orario della morte di Chiara Poggi. De Rensis ha argomentato che l’indagine si basa su un’interpretazione temporale discutibile, poiché la finestra temporale originale per il suo decesso era stata ridotta in modo significativo in seguito all’emergere di nuove prove. Ha chiesto come sia possibile ritenere attendibili i dati di un caso così delicato e ha sottolineato che l’innocenza di Stasi potrebbe essere provata con un semplice spostamento temporale di alcuni minuti.

La questione si fa sempre più intricata e i legali stanno lavorando per chiarire le responsabilità e le verità nascoste dietro questa tragica vicenda. La trasmissione ha acceso un riflettore su un caso che continua a far discutere, promettendo nuovi sviluppi nelle settimane a venire.