Frankenstein, Christoph Waltz afferma che l’intelligenza artificiale è per i perdenti

Le opinioni contrastanti sull’intelligenza artificiale nel cinema

Recentemente, il tema dell’intelligenza artificiale è diventato centrale nel dibattito cinematografico, suscitando opinioni diverse tra i registi e gli attori. Christoph Waltz ha espresso una posizione netta contro l’uso di queste tecnologie, mentre Guillermo del Toro si mostra più aperto, ma con dei distinguo significativi. Entrambi sono stati protagonisti della conferenza stampa per la presentazione di “Frankenstein”, un’opera del Toro, che ha debuttato durante la Mostra del Cinema di Venezia.

Waltz, noto per la sua schiettezza, ha dichiarato senza mezzi termini: “L’AI è per i perdenti”. Questa affermazione coglie l’essenza della sua preoccupazione nei confronti delle nuove tecnologie e del potenziale impatto che possono avere sull’industria cinematografica. Nel film, interpreta un personaggio originale, il barone Harlander, il quale è affascinato dal lavoro di Victor Frankenstein e dalla sua ricerca di spingere oltre i confini della medicina.

La visione di Guillermo del Toro sul futuro del cinema

Durante la stessa occasione, Guillermo del Toro ha condiviso la sua visione riguardo al bilancio tra tecnologia e narrazione. Ha evidenziato la necessità di acquisire il budget adeguato per realizzare set fisici imponenti e ridurre al minimo l’uso della CGI. Questo approccio ha permesso agli attori, tra cui Oscar Isaac e Jacob Elordi, di immergersi in ambienti reali che hanno arricchito la loro performance. Del Toro ha descritto come i set abbiano fatto sentire gli attori “piccoli come bambini”, sottolineando l’importanza di creare esperienze tangibili sul grande schermo.

Frankenstein, Christoph Waltz afferma che l’intelligenza artificiale è per i perdenti

Il regista ha anche posto una domanda provocatoria: “Se l’AI è il nuovo Frankenstein?” Anche se non intendeva suggerire che il suo film affronti direttamente questo tema, ha riconosciuto il contesto attuale, dove il terrore e l’intimidazione sembrano prevalere. Secondo del Toro, le interrogazioni su cosa significhi essere umano e le caratteristiche uniche dell’umanità sono più rilevanti oggi che mai. Il suo messaggio è chiaro: dobbiamo difendere la nostra umanità in un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici.

Un equilibrio tra tradizione e innovazione

Guillermo del Toro ha dimostrato di avere un approccio equilibrato nei confronti delle nuove tecnologie. Ha dichiarato l’importanza di sfruttare tutto ciò che può servire nella creazione di film, incluso il supporto di piattaforme come Netflix. Questa collaborazione gli consente di raggiungere un ampio pubblico, garantendo che le sue opere possano essere viste da un numero maggiore di spettatori. Il regista ha affermato che questa opportunità rappresenta una sfida creativa, in quanto permette ai film di adattarsi e trasformarsi nel tempo.

In chiusura, del Toro ha rilasciato una riflessione profonda sull’uso della tecnologia nel cinema, affermando: “Non ho paura dell’intelligenza artificiale, ma della stupidità naturale, che abbonda ovunque”. Questa battuta riassume bene la sua preoccupazione per l’equilibrio necessario tra innovazione tecnologica e mantenerci fedeli ai valori umani e artistici fondamentali. Il dibattito sull’intelligenza artificiale nel cinema resta aperto, con punti di vista distintivi che arricchiscono il panorama creativo contemporaneo.

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