Flotilla in navigazione verso Gaza: coraggio e rischi per la pace in Medio Oriente

La Flotilla in Navigazione: Coraggio e Determinazione

“Sentiamo paura, ma non ci fermiamo,” afferma Benedetta Scuderi, europarlamentare di Avs, mentre si trova a bordo della Flotilla. Dopo due giorni di navigazione, le imbarcazioni stanno per entrare in una zona considerata ad alto rischio. In un’intervista a Radio 24 lunedì mattina, Scuderi ha sottolineato quanto questa missione sia unica: “Altre Flotille hanno tentato in passato, ma mai con un numero così elevato di partecipanti,” ha dichiarato.

La Crescita della Global Sumud Flotilla

Secondo l’ultimo aggiornamento condiviso su Telegram, la flotta Global Sumud Flotilla è in continuo ampliamento. Le navi principali, Ohwayla e All in, si trovano ora a soli 366 miglia nautiche da Gaza, con un arrivo previsto tra tre e quattro giorni. Attualmente, la flotta conta 44 imbarcazioni, potenziata dal recente arrivo di due nuove barche. Tuttavia, l’entrata nella zona ad alto rischio è imminente, e il messaggio ai sostenitori è chiaro: “La nostra determinazione è ferma, ma il momento richiede la vostra vigilanza e solidarietà. Unitevi a noi. Fermate il genocidio. Tenete gli occhi su Gaza.”

Cambi di Corso e Rifiuti a Bordo

Nonostante il fervore che permea la missione, alcuni membri hanno scelto di ritirarsi. Tra questi, il fotoreporter Niccolò Celesti ha deciso di abbandonare la spedizione a causa di “regole d’ingaggio poco chiare, mancanza di trasparenza e un eccesso di protagonismo tra i leader.”

Flotilla in navigazione verso Gaza: coraggio e rischi per la pace in Medio Oriente

Avvertimenti del Capitano Bertoldi

Il capitano della Zefiro, Stefano Bertoldi, ha lanciato un allerta ai governi, avvisando che un possibile attacco alla Flotilla potrebbe avere conseguenze devastanti. “Se si verificherà un attacco, i segnali che ricevo indicano di sì, sarà letale. È molto probabile che ci siano gravi feriti e forse morte,” ha affermato.

Il Ruolo del Governo e Contatti con il Vaticano

Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, ha criticato l’atteggiamento del governo, che ha reiterato proposte già rifiutate senza esplorare alternative più utili. “Avevamo una rete di distribuzione nella Striscia, che sembrava essere la soluzione migliore per garantire che gli aiuti raggiungessero realmente la popolazione di Gaza,” ha spiegato Delia.

Attualmente, non sono previsti incontri ufficiali con il Vaticano, ma la portavoce rimarca che i contatti con i membri a bordo sono costanti e improntati alla disponibilità. “È un movimento internazionale, con persone provenienti da 44 paesi; dubito che siano interessati alle sorti del governo Meloni,” ha aggiunto, sottolineando che il focus rimane sulla Palestina e Gaza.

Rischi e Appelli per una Missione Pacifica

Il ministro Guido Crosetto ha messo in guardia gli attivisti sui pericoli che affrontano, un rischio ben noto secondo Delia. “È un fattore preso in considerazione. Speriamo che qualcuno faccia sapere a Israele che questa è una missione pacifica e deve essere rispettata,” ha concluso.

Personalmente, trovo incredibile quanto coraggio ci voglia per affrontare situazioni così rischiose. La lotta per la pace e la giustizia in Medio Oriente è qualcosa che tocca tutti noi. Come possiamo restare a guardare quando ci sono persone disposte a mettere tutto in gioco? Le vostre opinioni su questo tema sono fondamentali: credete che la Flotilla possa davvero fare la differenza?

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